#NoMoreExcuses oggi ha il piacere di ospitare un grande chef della cucina romana e italiana: Dino De Bellis. Cresciuto nelle campagne alle porte di Roma, con una cucina fortemente improntata proprio su quelle tradizioni contadine, lo chef ha sempre sottolineato l’importanza del rispetto della terra e delle materie prime. La sostenibilità, in questo senso, è sempre stata di casa nella sua cucina e oggi, proprio su questo tema, abbiamo voluto intervistarlo.
Nell’ambiente romano, quanto è importante per lei il radicamento con i prodotti del territorio?
Credo sia fondamentale. La mia cultura è di origine contadina e già per questo ho sempre gli occhi puntati al territorio e alla sua sostenibilità. Ho avuto la fortuna di conoscere tanti piccoli e piccolissimi coltivatori, spesso giovani e pieni di voglia di fare e di grande conoscenza. Loro sono il punto di riferimento se si vuole ripartire in maniera sostenibile.
Ha sottolineato l’aspetto della conoscenza, quanto è importante, dal lato tecnico di cucina, la formazione?
Il nostro non è soltanto un mestiere. Mi è capitato tante volte di assaggiare dei piatti presentati in maniera impeccabile, ricchi di prodotti pregiati ma vedergli mancare quell’anima derivata dal tramando culturale. Aspetto, quest’ultimo, che per me identifica maggiormente la conoscenza che serve in cucina. Un equilibrio tra le nuove tecniche, la creatività e la tradizione.
Lei ha girato molto il mondo. Quanto è importante conoscere le altre culture culinarie per saper cogliere gli aspetti migliori e integrarli in casa nostra?
Nasce così la cucina detta fusion. È soltanto unire proprio queste tecniche. Andare in giro per il mondo e capire per quale motivo un elemento viene usato in maniera diversa rispetto a come lo utilizziamo noi è fondamentale. Ci aiuta incredibilmente a crescere e a sviluppare ed affinare nuove tecniche.
Se le dicessi cucina circolare, cosa le verrebbe in mente?
Quando penso alla cucina circolare non posso non immaginarmi il vegetale.
Come mai?
Perché è un prodotto che ti da maggior possibilità di intervenire in diversi modi: cotto, crudo, bruciato per far connotare in mille modi diversi un piatto.
Un consiglio anti-spreco per le cucine casalinghe?
Fondamentale è ritornare a fare i brodi. Dagli scarti delle verdure, che sono l’alimento più reperibile e più economico se seguita la stagionalità, possiamo ottenere un brodo che può essere esso stesso il principale piatto oppure la base per altre preparazioni. È facile da cucinare, da mantenere e rigenerare.