La storia di Miscusi inizia nel 2016, quando Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese, amici dai tempi dell’Università, decidono di lasciare le rispettive vite per dedicarsi ad un progetto di food retail. Un mondo, che nel nostro Paese si stava sviluppando proprio in quel momento e che i due 29enni milanesi hanno colto in pieno. L’illuminazione viene a Cartasegna, che si trova in Germania per lavoro. “Sono andato una volta a mangiare in una catena di ristoranti italiani gestita da tedeschi, i quali erano riusciti ad aprire 200 locali in tutto il mondo e a quotarsi in borsa. Mi convinsi che avrei potuto fare meglio di loro.”
Alberto chiama subito Filippo, e i due decidono di giocare di squadra per concretizzare le intuizioni avute. “Il nome – continua a raccontarci Cartasegna – è legato ad un aneddoto. I colleghi mi chiamavano “miscusi boy” rifacendosi a una frase dei Griffin. Da li ho pensato fosse un ottimo nome. Anche perché “mi scusi” è l’espressione con cui chiamiamo lo staff di sala a ristorante.”
Nel febbraio 2017, viene inaugurato così il primo pastificio a Milano in zona Cinque Giornate. Tre anni dopo la quota è di 5 ristoranti nella città di Milano (Isola, Centrale, 5 Giornate, Cadorna, Colonne), un ristorante a Bergamo, uno a Torino, uno a Pavia, uno a Firenze e uno a Verona per un totale di 10 locali.
Miscusi ha da subito raccolto l’interesse di diversi business angel tra i quali Alexander Samwer, fondatore di Rocket Internet e un round di finanziamento di 5 milioni di euro, a soli 20 mesi dall’apertura, dalla Milano Investment Partner (MIP) il cui anchor investor è Angelo Moratti.
Il core dell’azienda è promuovere uno stile di cucina sostenibile basato sul piatto principe della dieta mediterranea: la pasta. Ogni ristorante, infatti, è dotato di un pastificio a vista, che produce quotidianamente diverse trafile. “Per noi la pasta è tradizione, famiglia e condivisione. Non è solamente un alimento.” Nel 2019, Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese vengono inseriti, da Forbes Italia, tra i 100 giovani Italiani Under 30.
Nello stesso anno, il 26 giugno, Miscusi compie l’ennesimo grande passo in avanti verso la sostenibilità del territorio in ottica futura, presentando la “Miscusi Farm”. Un progetto che verrà inaugurato quest’anno con sede nella campagna tra Milano e Pavia, all’interno dei 1700 ettari di terreno scelti dalla famiglia Natta per migliorare il deserto agricolo dell’Italia settentrionale e dare vita ad un centro di innovazione che approcci la sostenibilità in modo nuovo, utilizzando l’innovazione open source e l’apprendimento dalla natura per sviluppare tecnologie e soluzioni all’interno della Blue Economy.
“La “Miscusi Farm” – ci spiega Cartasegna – è una cascina in cui “Miscusi” avvierà un centro di ricerca e sviluppo sui temi dell’agroalimentare e della sostenibilità, oltre che di produzione di alcuni nostri prodotti. Diventerà un luogo in cui incontrarsi, imparare, condividere idee e, ovviamente, mangiare un piatto di pasta.”
“Per noi l’innovazione parte dalle persone”, infatti, Miscusi prevede contratti di lavoro che prevedano una crescita basata sul raggiungimento di obiettivi concordati insieme, lo smartworking e la job rotation. Ma l’aspetto più affascinante è l’idea di innovazione di Alberto, legatissimo al suo territorio e alla sua famiglia. “Innovare significa partire dalla tradizione delle mamme e delle nonne pastaie e fare in modo che più persone possibili ne siano contaminate, tramandando così uno stile di vita sostenibile e inclusivo.”