È Matteo Dolcemascolo il miglior Pasticcere Emergente d’Italia secondo la Guida Pasticceri e Pasticcerie 2021 del Gambero Rosso. Un premio speciale che arriva in un anno difficile e che sottolinea quanto sia importante non mollare e continuare a fare il proprio lavoro con passione ed entusiasmo. E qui di “dolce” passione ne troviamo tanta, oltre ad altrettanta creatività e voglia di portare avanti una tradizione dolciaria di territorio.
Matteo Dolcemascolo, classe 1990, fa il pasticcere si può dire fin da bambino, da quando inizia le sue prime esperienze tra impasti e infornate nel laboratorio di famiglia insieme al padre Massimo, per poi studiare e specializzarsi accanto ad altri pasticceri in diverse prestigiose collaborazioni professionali. A 25 anni è già responsabile di produzione dell’azienda di famiglia, la Pasticceria Dolcemascolo a Frosinone, che negli anni, grazie al lavoro di Matteo, ha collezionato numerosi riconoscimenti, in particolare per il lievitati, che dal 2017 in poi mietono successi. Panettone e pandoro su tutto il resto.
Sempre il Gambero Rosso nomina, infatti, il suo panettone artigianale miglior prodotto del 2017, nel 2018 viene premiato il suo Pandoro artigianale e lo scorso anno il Panettone Dolcemascolo è il Miglior Panettone Artigianale d’Italia. “Slanciato e di colore nocciola chiaro, misurato nella cottura, il panettone di Dolcemascolo è un esempio di leggiadria. Soffice e umido, è delicato, soave, al naso come in bocca, sa di buono, un intreccio equilibrato di burro, lievito e dolce. Un panettone che non stanca e invita all’assaggio. Ancora e ancora”. Così lo definisce, facendoti venire l’acquolina in bocca, la Guida Gambero Rosso.
E questo 2020, nonostante le difficoltà lavorative ed economiche per tutto il comparto, non poteva arrivare al termine con un risultato migliore, dove la professionalità e la tenacia vince su tutto. A Matteo Dolcemascolo va riconosciuta una professionalità scrupolosa e un’ottima tecnica pasticcera. Le sue giornate le trascorre in laboratorio con le mani in pasta a sperimentare, realizzare qualcosa di nuovo, giocare con lievitazioni e migliorare le ricette tradizionali. E lui stesso è ancora incredulo di questo premio: “Si tratta di un premio inaspettato, che mi ha riempito il cuore di gioia, anche perché è arrivato in un anno particolare, un anno dove tutte le nostre certezze sono state scalfite, che ha messo in discussione il modo di noi pasticceri di concepire il lavoro, e in cui tutti abbiamo dovuto reinventarci, trovare nuove strade, nuovi modi per continuare la nostra passione e le nostre attività. È un premio che voglio condividere a chi mi vuole bene e che dedico a tutta la mia famiglia. A mio fratello che mi è di costante supporto; a mio padre, il mio modello da seguire sempre; ai miei nipoti che sono fantastici e rappresentano il nostro futuro, ma in particolar modo lo dedico a mia madre, per tutti quei sacrifici fatti per mandare avanti la nostra pasticceria e che oggi ci permettono di festeggiare tutti insieme; lei è sicuramente la persona che lo merita di più“.
Matteo rappresenta la terza generazione di artigiani ciociari alla ricerca di un dolce che sapesse meglio interpretare specialità senza tempo. Grazie a lui la tradizione e il territorio si contaminano con esperienze nuove, tecniche innovative e ricerca. Il suo obiettivo è sempre stato creare qualcosa di più esperienziale, non solo nell’assaggio, ma anche nel consumo e lo fa da qualche anno nel suo locale che si divide tra il laboratorio e il bar che accoglie i clienti con un bancone sempre ricco di prodotti da colazione e da forno, in un trionfo di pasticceria secca e fresca, diverse monoporzioni e tanti dolci tipici della tradizione.
I suoi prodotti, nessuno escluso, si contraddistinguono per le materie prime selezionate, solo ingredienti semplici, come farina macinata a pietra, burro di alta qualità, frutta e uova dei migliori campi e allevamenti locali, una lunga e attenta lavorazione, per ottenere un sapore intenso e una fragranza unica. Nel suo laboratorio non c’è spazio per i conservanti o gli additivi, la salubrità viene messa al primo posto e tutto viene trasformato con maestria per conservarne il sapore autentico e le proprietà nutritive.
Altro plus che va riconosciuto a Matteo, è quello di saper fare rete sul territorio, con produttori e aziende locali, sempre in nome di una passione e di un amore verso la storia e i luoghi in cui ha sempre lavorato fin da piccolo.