Case History di Successo: Grand Hotel Poltu Quatu

È uno degli indirizzi più esclusivi della Costa Smeralda, e come molti alberghi situati in località balneari è aperto al pubblico solo 5 mesi l’anno. Ma è proprio quando il sipario si chiude che nascono le strategie per il successo delle stagioni a venire.

“Per competere con i nostri colleghi ci siamo dotati di personale altamente specializzato – esordisce Anes Fejzagic, Hotel Manager- Per questo, anche se la struttura è aperta per pochi mesi, l’attività si protrae tutto l’anno. Per noi, già tra luglio e agosto la stagione è terminata, ed è tempo di pensare a quella successiva”.

 

6. Main Entrance evening

 

Ma cosa succede, quando l’albergo è chiuso?

“I reparti sono numerosi -spiega – alcuni lavorano per far fronte alle necessità contingenti, altri come il marketing e il commerciale si dedicano alle strategie per il futuro. Questo perché desideriamo che tutti i clienti che hanno soggiornato presso la nostra struttura desiderino ritornare”.

Quanto al reclutamento del personale, non ci sono preferenze tra elementi locali, o provenienti da altre regioni.

“Quello che per noi conta è che la figura risponda perfettamente alle esigenze della struttura – chiarisce Fejzagic- Uno staff come il nostro non si trova in una sola stagione, ma si crea nel corso degli anni; la chiave del successo di un grande albergo è creare un team affiatato, e consolidato. Solo così si può dare continuità allo standard di servizio che offriamo ai nostri clienti, che ci premiano ogni volta che scelgono di tornare, spesso anche più di una volta nell’arco della stessa stagione”.

 

61. Chef

 

Il Grand Hotel Poltu Quatu conta 130 dipendenti, e si compone di oltre 200 unità tra camere, appartamenti e suite, per un totale di 11 tipologie di prodotto che equivalgono ad una capienza di 400 persone. La clientela è in gran parte leisure, ma l’attrezzato centro congressi consente di ospitare anche clientela business, soprattutto a maggio, giugno e settembre.

In questo modo, da un lato cerchiamo di allungare la stagione, e dall’altro abbiamo la possibilità di aumentare l’incoming – riprende Anes Fejzagic-. Chi viene per un congresso, infatti, spesso decide di tornare in vacanza. Questo per noi è un ottimo modo per promuovere la struttura, perché l’attività congressuale genera ulteriore incremento di clientela da ogni parte del mondo.

Gli italiani sono al primo posto tra gli habitué dell’albergo, seguiti da inglesi e tedeschi, e quanto al periodo medio di permanenza, in bassa stagione si va da due a quattro giorni, che si allungano a sette o dieci in luglio e agosto.

 

10. Lobby 2

 

Come si riflette questo dato sulla proposta gastronomica?

A parlarne è Vincenzo Annunziata, 35 anni di origine campana, alla sesta stagione come executive chef del Grand Hotel Poltu Quatu: “Dobbiamo proporre una grande varietà di piatti, e menu dinamici -spiega-. In questo modo il cliente, soprattutto quello che si trattiene una settimana o anche di più, non ha la possibilità di annoiarsi, e sa che ogni giorno può contare su proposte differenti. Qui facciamo tanti tipi di ristorazione, proponiamo cucina classica, regionale, moderna e molecolare”.

 

51. Dish - Petto d’anatra alle ciliegie e variazione di verdure di stagione scottate
Petto d’anatra alle ciliegie e variazione di verdure di stagione scottate

 

Sono tre, infatti, i ristoranti della struttura, ognuno con peculiarità differenti. Per il cliente dell’albergo che sceglie di trattenersi in piscina il ristorante Easter serve snack e piatti leggeri che compongono un menu a base di prodotti del territorio “arricchiti con ingredienti della cucina orientale, per dare maggiore freschezza” dice Annunziata. “Maymon si caratterizza invece per una cucina più sofisticata – precisa- i piatti sono molto ricercati e sono presenti elementi di cucina molecolare. Questo è il ristorante dell’albergo, riservato ai clienti che scelgono la mezza pensione, ma è aperto anche agli esterni”.

 

Omelette-destrutturata-ai-funghi-shitake-e-verdure-baby-al-burro-
Omelette-destrutturata-ai-funghi-shitake-e-verdure-baby-al-burro-

 

Tanit infine si rivolge al pubblico con una proposta prettamente marinara dove sono soprattutto le materie prime a fare la differenza. Preparazioni non troppo elaborate, e ingredienti sceltissimi costituiscono la formula vincente per un locale sempre più apprezzato anche dalle guide di settore.

 

ristorante Tanit
ristorante Tanit

“La brigata è molto numerosa -continua Vincenzo Annunziata- e questo ci consente di realizzare ai massimi livelli un elevato numero di piatti, ma soprattutto ci permette di elaborare cucine diverse”. Quaranta elementi in totale, e uno chef per ogni ristorante che oltre ai collaboratori porta al seguito la sua personalità.

Ma come avviene l’approvvigionamento in una simile struttura?Dobbiamo sempre tenere presente che la nostra è una clientela internazionale – precisa Annunziata -. Per questo ci rivolgiamo sia ai produttori locali, sia ai grandi fornitori della ristorazione. Dobbiamo essere in grado di soddisfare qualunque richiesta, dal maialino sardo al manzo Kobe. Quanto ai vini, in carta non possono mancare le migliori etichette italiane, affiancate da referenze francesi”. Dopo l’ultimo servizio, tra fine settembre e inizio ottobre, è tempo di dare inizio all’attività concettuale.

 

“Quando l’albergo è chiuso – conclude Annunziata – comincia per noi il lavoro di studio, ricerca e formazione. Chiedo sempre ai ragazzi di frequentare nuovi corsi di aggiornamento professionale, inoltre chi entra a diretto contatto con il cliente deve parlare almeno l’inglese. Dobbiamo essere costantemente attivi e creativi, confrontarci spesso e studiare strategie sempre diverse per la massima soddisfazione della nostra clientela”.