Martedì 23 novembre si è svolta la cerimonia di assegnazione delle stelle per la Guida 2022 della Michelin.
La Rossa è certamente la guida enogastronomica più autorevole del pianeta e le stelle che assegna sono il riconoscimento più importante e più ambito per uno ristorante e il suo chef.
Non entreremo nel merito della correttezza dei criteri di assegnazione delle stelle 2022 o della validità dei giudizi da parte degli ispettori della Michelin ma intendiamo fare unicamente alcune riflessioni in merito basandoci sui dati che emergono, in particolare, per ciò che riguarda la Capitale e il territorio del Lazioattraverso l’analisi dei numeri effettuata dalla redazione di Excellence Magazine.
Rispetto al 2021 nel Lazio ci saranno 2 ristoranti stellati in meno per l’anno 2022 (28, non più 30, 1 ***, 2 **, 25 *) con una diminuzione da 27 a 25 assegnatari di una stella. A fronte di 3 ristoranti stellati in meno nella Capitale un ristorante in provincia di Latina, Mater1apr1ma a Pontinia, ha avuto il riconoscimento di 1 stella.
Complessivamente, a fronte di 378 ristoranti stellati su tutto il territorio nazionale, il Lazio, con le sue 28 stelle, pesa il 7,4%. Tale proporzione non solo non rispecchia quella tra abitanti che è di circa il 10% (dati istat, 5,87 milioni Lazio 59,90 milioni Italia) ma, se consideriamo che Roma è una delle principali mete turistiche del mondo, rende il dato ancor più grave.
Passando proprio alla Capitale si evince che i ristoranti stellati saranno “soltanto” 20, – 3 rispetto al 2021, con nessuna novità in Guida. Roma è seconda in classifica dietro a Napoli che conta un numero di abitanti inferiore del 69%!
Altro dato significativo è che nessun ristorante stellato romano è riuscito a migliorare il numero di stelle nonostante le aspettative e i rumors. Da molti anni la critica enogastronomica candida alcuni ristoranti all’ottenimento di un maggior numero di stelle ma, anche nel 2022, nulla di fatto. L’ultima 2^ stella risale al 2009 quando venne ottenuta da il Pagliaccio di Anthony Genovese che rimane tutt’ora l’unica a Roma (a parte le 2 stelle “di passaggio” di Oliver Glowig tra il 2012 e il 2016). Per non parlare delle 3 stelle riguardanti unicamente un mostro sacro delle ristorazione mondiale, Heinz Beck a La Pergola, che le ha ottenute nel lontano 2006.
Siamo tra quelli che non credono nei pregiudizi sulla ristorazione capitolina da parte degli ispettori della Michelin e riteniamo che il quadro nazionale rispecchi la realtà dei valori in campo. Proprio per questo riteniamo opportuna presa di coscienza da parte dei diretti interessati con il fine primario di riportare il sistema “ristorazione romana e laziale” dove, a nostro avviso, dovrebbe aspirare a stare, in cima alla classifica.
Bisognerebbe forse partire da un “momento di condivisione” o dir si voglia da dove tutti gli addetti ai lavori e i diretti interessati: ristoratori, chef, produttori, fornitori, istituzioni di settore e stampa specializzata – di cui chi scrive fa parte – possano partire per creare un percorso costruttivo di crescita e miglioramento.
Il rischio è che qualora non si mettano in atto “correttivi di sistema”, si continui, come accaduto negli ultimi anni, ad andare indietro e a relegare la ristorazione gourmet e di eccellenza della capitale ad un ruolo secondario con riflessi negativi sull’economia di settore e il relativo indotto.
Quali possano essere le manovre e le risorse da mettere in campo va forse chiesto ai diretti interessati che, di concerto con le istituzioni competenti che hanno la finalità di promuovere il settore, dovrebbero realizzare programmi di formazione, sviluppo e comunicazione dell’intero comparto.
Non intendiamo in questa occasione essere esaustivi né metterci in cattedra, cosa fare e cosa non fare non sta a noi dirlo. Vogliamo unicamente sollevare un problema che va affrontato con le dovute competenze e responsabilità. La situazione ci sta a cuore non solo perché è il mondo in cui lavoriamo ma soprattutto perché riguarda la Città che amiamo.
Excellence prova a fare quotidianamente uno sforzo per promuovere le eccellence del territorio, produttori e ristoranti in primis, raccontandoli sul proprio Magazine e con il nostro modo di fare “editoria in presenza” attraverso gli eventi, ma siamo arrivati al punto in cui crediamo all’imprescindibile necessità di porre le fondamenta per un distretto virtuoso che porti Roma in vetta a tutte le classifiche enogastronomiche e alla Rossa in particolare.