Roma,la pizza del Piccolo Buco raddoppia con il Rosciolino

Luca Issa, giovane proprietario del Piccolo Buco, una delle pizzeria più apprezzate della Capitale, nel cuore del centro storico, situato alle spalle della Fontana di Trevi, in epoca pre Covid vedeva, sia a pranzo che a cena, lunghe file di turisti, e non solo, in attesa di un  tavolo. La pizza per Luca è una questione familiare, il papà pizzaiolo gli ha tramandato questa passione che lui ha fatto sua, trasformandola nella propria vita. Ossessione maniacale per le materie prime, dalla farina, all’acqua per l’impasto e al condimento ovviamente, nulla è lasciato al caso. La sua pizza tonda ha la prerogativa del canotto, di cui ne va fiero, ed ha la caratteristica di creare dipendenza dopo averla assaggiata. Oggi Luca si ritrova a fare i conti con un centro storico quasi deserto, con un flusso turistico azzerato, ma con la voglia di tornare a fare la pizza perché non può permettersi di restare fermo.

La pandemia ha rivoluzionato il vostro modo di lavorare?

La situazione è cambiata in peggio, fino a febbraio avevo la fila fuori, ora posso lavorare solo su prenotazione, abbiamo avuto un calo del 70-80% di presenze che nel weekend raggiunge il 90%. Ho riaperto da un mese, potenziando il delivery, nonostante fossi stato sempre contrario a questo sistema. Per la nostra tipologia di pizza sto facendo realizzare una scatola fatta su misura per contenerla perfettamente. Un mese e mezzo fa mi chiamò nel suo ufficio Alessandro Roscioli per parlarmi della possibilità di avviare una collaborazione al centro sportivo Play La Pisana, gestito dal suo amico, l’attore Max Giusti, mi racconta di aver contattato altre pizzerie, e che il fratello Pierluigi gli ha suggerito di puntare su di me. A questo punto ho subito accettato, vedendola come un’importante opportunità. Io con il mio primo pizzaiolo, Francesco Vittucci, siamo da Rosciolino, mentre il resto dello staff lavora sempre al Piccolo Buco, che resta aperto solo per il turno serale dal martedì alla domenica.

Cosa troveremo da Rosciolino?

Un’enorme piscina e 180 coperti collocati all’esterno, ovviamente si rispettano tutti i protocolli di sicurezza, tavoli distanziati, entrate e uscite differenti, il personale con le mascherine, ci sono in caso di brutto tempo, anche settanta posti interni. Dalle 18.30 si parte con gli aperitivi e il cocktail bar, il ristorante rispecchia gli standard dei Roscioli, che hanno portato qui la stessa atmosfera e gli stessi piatti del loro storico locale a Via dei Giubbonari. Per la pizza tonda ci sono io, tutte le sere dalle 19.30 alle 23.30 e nel weekend anche a pranzo

La tua pizza è rimasta la stessa?

La qualità è uguale, i prezzi sono meno alti dai 10 ai 15 euro, ho deciso di abbassarli per venire incontro alla nuova clientela senza rinunciare alle mie materie prime.

Qual è il bilancio di questa prima settimana d’apertura?

Siamo partiti bene, nel weekend eravamo pieni credo nella forza del passaparola per arrivare al sold out per tutte le sere.

Cosa ti aspetti da questa nuova esperienza?

Mi aspetto un po’ di visibilità e un aiuto economico soprattutto per i miei ragazzi, che da marzo non hanno ricevuto la cassa integrazione. Il mio primo stipendio lo dividerò con loro lo meritano. Fino al 30 settembre sarò da Rosciolino, alla fine della stagione, mi prenderò una settimana di vacanza, poi farò le mie valutazioni, controllerò i numeri e valuterò l’opportunità di riaprire il Piccolo Buco anche per il pranzo, cercando di rivivere step by step una certa normalità.