Cibo, fonte quotidiana ed inesauribile d’ispirazione per l’uomo, per il cuoco e per l’artista, in tutte le sue forme. Da Caravaggio alla Pop Art, dalla struggente quanto realistica “Canestra di Frutta” – prima natura morta italiana in cui un cibo divenne un soggetto pittorico, completamente rinnovato – alla “Minestra in scatola Campbell’s I” di Andy Warhol – icona pop di una cultura sempre più di massa e del consumismo americano, approdando al “Dripping di pesce” del Maestro di Cucina Gualtiero Marchesi, quadro “gastronomico” ispirato a Jackson Pollock e alla sua tecnica dello sgocciolamento del colore, e passando per la “Mondrian Cake”, realizzata dalla pastry chef Caitlin Williams Freeman e servita a San Francisco, al Blue Bottle Coffee del Museum of Modern Art (solo per citarne alcuni), il connubio arte-cibo ha dato e continua a fornire stimoli osmotici, brillanti e bilaterali in ogni epoca.
E’ per questo che l’edizione 2018 di CULINARIA vuole celebrare lo slancio creativo dell’arte, della cucina e la trasformazione della materia secondo processi che si basano su regole e conoscenze precise, ma anche sull’intuizione e sulla riflessione concettuale: fattori che accomunano la realizzazione delle opere d’arte a quella dei piatti dei grandi chef.
Ed è per raccontare questo scambio di visioni e di interpretazioni che la kermesse presenterà performance dal vivo e realizzazioni in cui la poetica degli artisti viaggerà in parallelo a quella degli chef coinvolti, attraverso interazioni da cui far emergere un preciso “stile personale”, leitmotiv di tutta la manifestazione.
Il percorso creativo ruota intorno a quattro filoni tematici che sono il risultato di 16 incontri tra chef italiani e internazionali con artisti di fama mondiale, i quali, confrontandosi gli uni con gli altri, hanno ideato espressioni artistiche che hanno fatto perno su: l’elemento spirituale, la profondità del mare, la condivisione e l’interazione dell’opera con il pubblico. Da ricerche in comune sulle loro storie e sui linguaggi personali, è nata così una mappa sul senso profondo del nutrire e del nutrirsi, fatta di memorie, identità e nodi interiori, che emerge dalle opere pensate insieme e grazie ad esibizioni sul palco in sessioni di 45 minuti.
Questa via, ricca di stimoli creativi e percezioni, porta all’11^ Edizione di “Culinaria – Il Gusto dell’Identità”, dove Artisti e Chef – uniti in un’unica dimensione creativa e da uno fertile scambio di idee sul fronte artistico e su quello gastronomico – celebreranno il 29 e 30 settembre nello SPAZIO WEGIL di Roma (Largo Ascianghi 5) nel cuore di Trastevere, LA PRIMA BIENNALE ROMANA DI ARTE E CIBO organizzata dallo chef romano Francesco Pesce, Fabrizio Darini e curata da GMGProgettoCultura.
“La nuova edizione di Culinaria è un’installazione sempre in movimento, la cui ambizione è quella di rendere i visitatori partecipi dell’esperienza narrativa che si cela dietro la realizzazione di ogni opera di alta cucina e di produzione artistica – spiegano gli organizzatori Francesco Pesce e Fabrizio Darini –. Abbiamo l’obiettivo di lanciare uno sguardo sul futuro della gastronomia per anticiparne le possibili interazioni che, nei prossimi anni, si svilupperanno con le diverse espressioni artistiche. Roma, città che può contare su secoli di storia e cultura, è oggi un contenitore aperto a collettivi artistici dove la proposta di nuove sinergie può trovare terreno fertile. E lo spazio Wegil, con lo stile razionalista dell’ex palazzo Gil, dove è accolto, pienamente esaltato dal restauro col quale è stato reso di nuovo accessibile al pubblico, è una location dal forte impatto visivo perfetta per accogliere lo spirito di una mostra di arte e cucina”.
LA KERMESSE. Negli spazi di “Culinaria 2018 – Biennale di arte e cibo”, come in un museo temporaneo, si alterneranno esibizioni ed eventi artistici e gastronomici. Durante la manifestazione il fotografo parigino Thomas Duval presenterà per la prima volta in Italia le foto del progetto “Bondage Vegetale”. Oltre alle aree dedicate alle esposizioni delle opere, nell’auditorium “Spazio d’azione” verranno accolti gli incontri live tra chef e artisti, nella sala “Gestualità” verranno ospitate videoinstallazioni relative alle eccellenze gastronomiche del Lazio, e nello spazio all’aperto “Teatro delle braci”, tra fuochi, gesti primordiali e improvvisazioni, verranno proposte cotture arcaiche e dimenticate.
CHEF & ARTISTI. Narratore poetico della cucina di mare, Gianfranco Pascucci del Pascucci al Porticciolo di Fiumicino (1 stella Michelin) e l’artista Ria Lussi, dalla poetica intensa e luminosa, propongono opere fotografiche e vitree ispirate al mondo marino, da cui la cucina identitaria dello chef e l’opera permanente e fragile dell’artista traggono la loro materia prima principale. Anthony Genovese, chef de Il Pagliaccio di Roma (2 stelle Michelin), e Barbara Salvucci, nota per le sue sculture in resina e trame di metallo, presentano un’installazione realizzata a quattro mani, esaltando sapori e forme in un unico scenario essenziale, dove l’opera simula uno spazio sacro. Andrea Tortora, alla guida della pasticceria del St. Hubertus (3 stelle Michelin) del Rosa Alpina Hotel & Spa di San Cassiano (Val Badia), maestro dei lievitati d’autore, si confronta sul tema del principio di sottrazione e dell’acqua con Pere Gifre, artista e ingegnere spagnolo con base a San Francisco specializzato in progetti di scultura, scenografia, interior design e architettura industriale: una massa lievitante creata da Tortora si insinuerà e attraverserà, durante i tre giorni della manifestazione, un’installazione scultorea cromata pensata da Gifre, rappresentando così un pasto dove il nutrimento è dato dal tempo, fermato ed espanso secondo il volere della natura. Instancabile sperimentatore, Roy Caceres, chef del ristorante Metamorfosi di Roma (1 stella Michelin), propone con Franco Losvizzero, video-artista e maestro nelle sculture meccaniche, l’installazione Finestra-Minestra, creata per l’occasione e pensata per l’interazione con il pubblico.
Francesco Apreda, chef dell’Imàgo dell’Hassler Hotel di Roma (1 stella Michelin), presenta per la prima volta la lingua in sanguinaccio di ricci di mare, un piatto pensato in passato ma mai proposto, in attesa del giusto momento, nell’ambito dell’istallazione Vulcano pensata dall’artista Matteo Giuntini: una stanza intima, fatta di luce soffusa su oggetti e dialoghi visivi, che parla di creatività e stupore, di idee, sogni, esperienze e viaggi con suggestioni legate al mondo della magia. Il minimalismo della cucina modernista di Giuseppe Iannotti del Krèsios di Telese Terme (Benevento, 1 stella Michelin) trova in un’elaborazione sull’idea di bellezza tra Oriente e Occidente un punto d’incontro con la ricerca sul vuoto su cui si fondano le tessoforme in filo metallico di Giuseppe Guanci: lo chef e l’artista propongono una performance in cui una Venere sdraiata è coperta da una veste di pietanze che vengono lentamente sottratte, in un crescendo esperienziale in cui, mentre si gusta il cibo, la bellezza della scultura viene disvelata. L’artista Davide Dormino – la cui ricerca con materiali come il marmo, il bronzo e il ferro è incentrata sulla monumentalità del processo esecutivo e su tematiche imprescindibili per l’Uomo – dialoga con la poliedrica chef Cristina Bowerman, che a Trastevere è di casa col Glass Hostaria (1 stella Michelin), in una performance in cui il pubblico presente prende parte ad una cena in uno stretto rapporto di condivisione ed equilibrio.
Adriano Baldassarre de Il Tordomatto di Roma (1 stella Michelin) – chef romantico che unisce classicità e tecnica di rigore francese a un’elaborazione creativa, intima e familiare – collabora con Carlo Carfagni, docente di storia dell’arte e di psicologia della percezione visiva, artista, videomaker, autore e regista teatrale. L’americano Tim Butler, protagonista della nuova scena culinaria thailandese con il ristorante Eat Me di Bangkok, si confronta con la poetica dell’architetto, pittore e scultore romano Massimo Catalani sul tema dei mammiferi marini e del più umile dei pesci in cui traspare la testimonianza del sentimento di amore per il pianeta. Mauro Uliassi, del ristorante Uliassi di Senigallia (Ancona, 2 stelle Michelin) presenta un’introspettiva con l’affermato fotografo Lorenzo Cicconi Massi. Cristiano Tomei, re del ristorante L’imbuto (1 stella Michelin) del Lucca Center of Contemporary Art, dove gli ospiti mangiano circondati dalle opere in mostra, omaggia l’arte di Andrea Salvetti, tragicamente scomparso nel 2017 dopo anni di collaborazioni con i più grandi nomi della cucina italiana. I dolci di Walter Musco della pasticceria Bompiani di Roma – lui stesso ex gallerista e sperimentatore di contaminazioni con l’arte in linee di dessert ispirati alla pittura, alla scultura e al design – incontrano Francesca Romana Pinzari, artista che lavora con video, installazioni, performance, scultura e pittura in opere polimateriche, caratterizzate per l’utilizzo di elementi organici, che indagano il rapporto tra uomo e natura. Fabrizio Mantovani, chef e patron del FM con Gusto dello storico Hotel Vittoria di Faenza (Ravenna) e Matteo Monti, anima negli ultimi anni del Rebelot di Milano, incontrano il collettivo Kitchen Super ERo (composto da Tania Zoffoli, Enrico De Luigi, Donato D’Antonio, Paolo Geminiani). Gli chef Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi del Giglio di Lucca, con la loro cucina fatta di contaminazioni e contrasti dirompenti, esplorano le connessioni tra cibo e fashion con Nicoletta Lanati, titolare della Starlight di Luisago (Como), società attiva nel mondo del tessile da più di trent’anni: in un’esibizione dal vivo verrà presentato Ostrica al rogo, il piatto creato dagli chef sul tema Donne in guerra della prima edizione del trend-book foodINfashion, di cui la Lanati è art director. Si gioca in famiglia la proposta dell’astro nascente della gastronomia austriaca Lukas Mraz, del Mraz & Sohn di Vienna (2 stelle Michelin), che collaborerà con suo fratello Manuel Mraz, pittore, in una performance dal vivo su un piatto della tradizione romana rivisitato.
Paolo Lopriore de Il Portico di Appiano Gentile (Como), con lo storico della gastronomia Luca Govoni (docente di Storia e cultura della cucina italiana ad ALMA, la scuola internazionale di cucina italiana), impegnati insieme in una ricerca comune sulle radici antropologiche del nostro stare a tavola, illustreranno la cucina circadiana con pesi artigianali, in un percorso verso il rispetto dei ritmi fisiologici dell’organismo.
Per le schede biografiche di tutti gli artisti e gli chef coinvolti si può consultare il seguente link: http://culinaria.it/chef-artisti/
LA LOCATION. L’edificio adiacente a Viale di Trastevere, realizzato dall’architetto Luigi Walter Moretti nel 1933 e chiuso nel 1976, è stato riaperto alla fine dello scorso anno come hub polivalente per accogliere mostre, convegni, eventi e come punto di riferimento per la nascita e lo sviluppo della creatività, della riscoperta delle eccellenze culturali ed enogastronomiche. Una location ideale, nel rione cittadino storicamente più legato alle sperimentazioni dei gruppi artistici della Capitale, che nei suoi spazi durante i due giorni di Culinaria 2018 ospiterà anche aziende selezionate tra i produttori Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) e le loro proposte per le degustazioni. Nell’area dedicata allo street food sarà infine possibile assaporare piatti e diverse specialità birrarie dagli espositori presenti: Steccolecco, The Bbq & Smoke Project, Interbrau, Maccheroni Express, Opificio del Sapore.
CULINARIA IN BREVE
Culinaria – Il Gusto dell’Identità
29 e 30 Settembre 2018
Orari: 10 – 22
Ingresso gratuito
Wegil – Largo Ascianghi 5 – Roma
culinaria.it