Quanti conoscono veramente bene i Castelli Romani e le loro bellezze? Frascati e dintorni sono note come mete di gita fuori porta, ma c’è da ammettere che c’è molto di più in questo territorio. C’è un mondo di storia, arte, cultura e artigiani. Per incentivare la scoperta del territorio e far conoscere le sue bellezze e bontà lo scorso anno, subito dopo il lockdown, è nata l’Associazione dei Vignaioli di Grottaferrata, che mette insieme le sei cantine di zona che si sono unite con un obiettivo unico “raccontare a più voci Grottaferrata, i suoi luoghi e soprattutto i sui vini, tesoro di questa zona”.
I castelli Romani sono un territorio di grande ricchezza naturalistica, enogastronomica e storica e Grottaferrata le racchiude tutte nel suo piccolo, soprattutto dal punto di vista del vino e della sua produzione. “Siamo alle pendici dei Colli Albani – spiega Tiziana Corelli, presidente dell’Associazione – tra il cratere del vulcano laziale e la Valle Marciana. Il vino è una delle sue produzioni peculiari. I vigneti sono una delle nostre ricchezze sia dal punto di vista paesaggistico del nostro territorio, che storico e culturale. Noi vogliamo partire dalla vigna, raccontarne il lavoro, la storia, la qualità dei nostri prodotti, che non è ancora del tutto conosciuta. Il vino del Lazio ha vissuto alterne vicende, in particolari il Frascati, che solo ora tenta di recuperare la fama dei tempi d’oro grazie al lavoro appassionato di valorizzazione del territorio e basato su una qualità riconosciuta e ricercata”.
E proprio da questo micro universo nel cuore dei Castelli Romani parte un’interessante iniziativa “Vigne, Oliveti e Cucine Aperte” che vede in collaborazione l’associazione Vignaioli in Grottaferrata, la Città di Grottaferrata e le associazioni Ristoratori in Grottaferrata e Gustati Grottaferrata.
Un evento che nasce sulla scia del turismo di prossimità e sull’esigenza di soddisfare la voglia di leggerezza, libertà e scoperta di chi per troppo tempo è stato a casa. Le prime date si sono da poco svolte, 19 e 20 giugno, le prossime saranno nei successivi weekend di giugno e luglio e saranno due giornate di tour tra le cantine di Grottaferrata. Una bella opportunità per approfondire la cultura del vino e il lavoro dei Vignaioli di questa cittadina.
Due giorni da trascorrere tra le sei cantine associate, Agricola Capodarco, Castel de Paolis, Emanuele Ranchella, Gabriele Magno, La Torretta, Villa Cavalletti, che hanno deciso di aprire i propri vigneti e uliveti a turisti enogastronomici, wine lovers, operatori del settore e a tutti quelli che avranno voglia di vivere una esperienza gustativa immersi in un ambiente naturale e storico unico.
Le sei cantine e la città di Grottaferrata hanno pensato proprio a tutto. Porta aperte gratuitamente in ogni sede, dove si possono degustare i prodotti, i vini e l’olio, direttamente tra i filari, si potrà passeggiare e dialogare con gli stessi produttori, pronti a raccontare aneddoti dei loro luoghi del cuore, il lavoro, i frutti della loro vigna e ogni etichetta. L’esperienza della visita è poi arricchita dall’assaggio dei prodotti della gastronomia tradizionale a km 0 del territorio e dalla cucina golosa dei ristoranti che aderiscono all’iniziativa. Infatti è possibile non solo fare assaggi e partecipare agli aperitivi organizzati, ma anche pranzare con piatti tipici e non solo, grazie alla collaborazione in prima linea delle associazioni Ristoratori in Grottaferrata e Gustati Grottaferrata. E per spostarsi da una cantina all’altra c’è il servizio di navetta gratuito messo a disposizione dello stesso Comune.
Anche noi abbiamo partecipato a questo tour delle cantine di Grottaferrata, abbiamo trascorso un sabato differente, vicino Roma alla scoperta prima di tutto di persone appassionate del loro lavoro, del loro vino e del loro territorio. E ce ne accorgiamo subito sentendoli parlare ascoltando i racconti di Emanuele Ranchella sulle sue vigne storiche, sulla Valle Marciana e sul suo Virdis o sul suo Ad Decimum; visitando la piccola Cantina Gabriele Magno, un gioiello immerso in un fazzoletto di vigna, dove si produce un Frascati superiore e riserva, che sa essere longevo, un cesanese e un cannellino e qui vicino c’è La Torretta con i suoi vini bio e naturali, una filosofia produttiva tutta da scoprire e una serie di vini da conoscere e che ci fanno capire come il territorio di Grottaferrata e dei Castelli Romani sa dare molto di più rispetto a quanto ci si aspetti. Queste prime tre cantine sono testimonianza di un movimento che si propone di fare la rivoluzione attraverso la tradizione e la storia. Un movimento propulsivo pensato anche per innescare un circuito virtuoso di crescita turistica ed economica del territorio stesso.
Questi sono gli esempi di piccole realtà radicate nel territorio accanto a queste ci sono poi Castel De Paolis, che rappresenta il punto di riferimento di zona, la cantina più “vecchia” che ha fatto la storia qui, e poi due grandi progetti quello di Villa Cavalletti, dove fare lungo passeggiate tra filari di vigne e uliveti, dove il progetto produttivo si unisce insieme a quello della tenuta, dell’accoglienza e della ristorazione, un progetto complesso dove vivere un’esperienza 360 gradi e una giornata completa. E poi c’è Agricoltura Capodarco, che fa capo all’omonima comunità, importante progetto sociale che si è insediata nel territorio di Grottaferrata più di 30 anni fa e che ha avuto da sempre come obiettivo la promozione di una economia sociale, sostenibile e solidale. Qui è possibile mangiare grazie alla presenza di una ristorazione attiva e propria, che trasforma i proprio prodotti nel menu che viene offerto in queste giornate.
Da parte nostra possiamo dire che la bellezza di questi luoghi e dei momenti trascorsi è stata la condivisione delle storie e di un’accoglienza amichevole, dove il vino unisce e crea atmosfere conviviali.
Vi segnaliamo che per visitare Villa Cavalletti è necessaria la prenotazione, mentre per chi volesse pranzare presso le cantine queste sono quelle dove è possibile farlo: Villa Cavalletti ([email protected]), Gabriele Magno ([email protected]), Castel De Paolis ([email protected]) e Agricoltura Capodarco ([email protected])