Sin dal simposio, termine coniato nell’antica Grecia per indicare la “bevuta in comune”, il vino è stato sinonimo di convivialità, arrivando a far parte delle abitudini alimentari degli uomini.
Questo sacro nettare è diventato parte integrante della cultura tradizionale del nostro paese, da questa stessa passione unita alla sua condivisione in momenti nasce il progetto di tre amici: Sergio, Massimo e Riccardo, proveniente da diversi settori ed esperienze lavorative.
Una passione che si unisce alla professionalità di Alfredo, viticoltore-ingegnere capace di unire metodo scientifico e amore nel fare il vino e interpretare in chiave moderna ed evoluta questo antico e affascinante mestiere.
SanVitis è un progetto nel panorama vinicolo italiano che vuole proporre la riscoperta e la valorizzazione di un territorio con una storia millenaria e una tradizione radicata. Ha selezionato una serie di vitigni autoctoni rappresentativi come il Bellone, il Cesanese, la Malvasia e il Trebbiano scegliendo una viticoltura naturale, fatta di terra, sole, acqua e vento, protagonisti principali del lavoro svolto in vigna e unici ingredienti capaci di restituire alle uve le loro qualità peculiari.
L’obiettivo di SanVitis è proprio quello di mettere in bottiglia un’identità territoriale forte, un’idea di vino sano e nel pieno rispetto delle caratteristiche di questi vigneti storici, assecondando la tradizione, ma raccontandola con modernità, senza dimenticare una grande dose di artigianalità. Tutto questo è reso possibile grazie al nostro territorio fonte di un insieme di ambienti naturali e culturali dalle infinite contaminazione, aperto ad una molteplicità variegata, ma singolare.
Il comparto produttivo di SanVitis si suddivide tra Olevano Romano e Albano, inziando la produzione nel 2015. I bianchi trovano terreno nella zona dei Castelli romani, lungo le colline di Ariccia degradanti verso il mare, dove si gestiscono 5 ettari di uve classiche del centro Italia che rappresentano il taglio “Frascati”: Bellone, Malvasia e Trebbiano. Vitigni di età di circa quarantacinque anni, maturi e saggi con argille sciolte che insieme alla brezza marina donano uve sane, vive, vere.
A Olevano Romano c’è il centro produttivo della SanVitis. Qui si coltiva il Cesanese impiantato più di cinquant’anni fa, il terreno è di argilla rossa, molto tenace un po’ come le persone che vivono questi territori. Sullo stesso appezzamento si trovano piante più giovani di Cesanese, Bellone e Passerina insieme ad una piccola parte di Cabernet e Petit Verdot.
Si pratica una viticoltura naturale senza compromessi, che restituisce dei vini puliti, eleganti e con una precisa personalità.
Inoltre, i vini di SanVitis godono di bassi livelli di solfiti, in modo da garantire e conservare al massimo la naturalità del loro gusto ed essere così portavoce del territorio di appartenenza.