Federica Stella Blasi: “Un blog per raccontare le mie avventure enogastronomiche”

La protagonista di questa settimana nella rubrica #ricettadidonna è la pugliese Federica Stella Blasi, cittadina del mondo, ricercatrice all’UniSalento e food blogger.

Tecnologia e food, un matrimonio perfetto. Ci racconta cosa significano entrambi per lei?
La tecnologia è la frontiera verso cui l’essere umano spinge, per migliorare se stesso, la qualità della sua vita e soddisfare la sete di conoscenza, che gli permette di dominare la realtà in cui vive.
La tecnologia applicata al food, ovvero ai processi agroindustriali, è un’opportunità storica sia per i paesi ricchi, che affrontano la sfida della riconversione ecologica, sia per i paesi in via di sviluppo, chiamati a garantire un’adeguata disponibilità di mezzi alimentari di sussistenza alle fasce più vulnerabili della popolazione. In entrambi i casi, un’agroindustria tecnologicamente avanzata deve puntare alla qualità del prodotto, alla sua economicità e alla sua sostenibilità ambientale, al fine di intercettare la crescente domanda di cibo, senza compromettere ulteriormente gli ecosistemi.
Le chance offerte dall’agricoltura di precisione, dalle nanotecnologie, dalla digitalizzazione dei processi, ecc. hanno, dunque, un’importanza assoluta.

Come nasce il rapporto con la UniSalento?
La mia collaborazione con l’Università del Salento nasce cinque anni fa grazie a un progetto di cooperazione interregionale sull’agricoltura di precisione. Cercavamo un partner scientifico che ci aiutasse a progettare dei sistemi di supporto alla gestione efficiente e sostenibile delle coltivazioni di leguminose e lo abbiamo trovato nel CORE Lab, un centro di ricerca industriale multidisciplinare del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.
Fino a quel momento avevo lavorato al fianco delle aziende agroalimentari, assistendole soprattutto nella fase di pianificazione delle strategie di promo-commercializzazione e, in alcuni casi, fornendo loro anche gli strumenti tecnologici per avanzare nel mercato di interesse.
L’incontro con il Prof. Corallo e con i suoi collaboratori esperti di agri-tech (in primis, l’Ing. Maria Elena Latino) mi ha consentito di allargare lo sguardo all’intera filiera agroalimentare e a considerare le opportunità per le imprese derivanti dall’introduzione delle cd tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0. È stato così che ho iniziato ad appassionarmi di produzione agroindustriale sostenibile e a studiare, in particolar modo, i nuovi sistemi acquaponici, che ho approfondito nella mia successiva attività di ricerca.

Come si immagina l’agroindustria del futuro?
La immagino completamente automatizzata ed eco-urbana, in grado di fornire cibo sano, sicuro e a un prezzo accessibile a tutti.

Lei è anche un’importante blogger. Quali sono le caratteristiche di questo lavoro?
Il mestiere del Blogger ti offre i vantaggi della flessibilità e dello spostamento. Sei tu a decidere come organizzare il tuo lavoro e puoi unire il piacere intimo di una cena gourmet in un ristorante che hai scoperto per caso nel web, con l’opportunità di farlo conoscere anche a chi preferisce affidarsi al parere di chi ci è già stato, prima di provarlo a sua volta.
In questo senso, la/il Blogger ha una responsabilità verso se stesso e verso tutte le persone potenzialmente coinvolte nel processo di produzione e diffusione dei contenuti.
Personalmente, ho fatto la scelta di raccontare e non recensire i luoghi delle mie avventure enogastronomiche, di sceglierli sulla base di criteri (innanzitutto di sostenibilità sociale e ambientale), condivisi con i miei follower e di limitarmi a trattare argomenti (attinenti all’enogastronomia e sempre di più al food-tech), che padroneggio grazie ai miei studi, alle esperienze professionali pregresse e a quelle in corso.
Per questa ragione, il mio blog, Stasera Mi Porto a Cena Fuori veicola me e le professioniste che ci lavorano, il nostro bagaglio di competenze e i nostri valori.

Quanto conta la sua Puglia in quello che racconta?
Tutto. La mia Puglia, il mio Salento, la mia Lecce e, prima ancora, la mia Scorrano sono il nucleo di immagini, profumi e sapori su cui si innesta il racconto degli altri luoghi, delle esperienze altre. Questo non significa che il mio sguardo sia parziale, bensì allenato a riconoscere il bello, soprattutto quando è l’amalgama di popoli e culture differenti come quelle che hanno modellato la mia terra.

Quanto conta, invece, aver vissuto il mondo?
Tutto. Vivere è di per sé arricchente. Vivere in un luogo diverso da quello di origine è stimolante, abilita il confronto critico (sia a livello personale, sia di realtà sociale) – a patto che si abbia una mente aperta.
Nel 2017 nasce il progetto “Stasera Mi Porto a Cena Fuori”
Inizialmente si trattava di un espediente per far conoscere “la professionista”, attraverso la lente della sua passione più grande: quella per l’enogastronomia di qualità. Una sorta di biglietto da visita digitale, a disposizione di chi avesse voluto scoprire chi c’era dietro la donna che raccontava le sue cene gourmet in solitaria – abitudine che avevo anche prima del lancio del blog!
A distanza di un anno, quando ormai il progetto aveva raggiunto una discreta riconoscibilità, ho coinvolto la mia amica e consulente di marketing e comunicazione enogastronomica, Mariachiara Minoia, che a sua volta ha tirato dentro Mariangela Sansonetti, Social Media Community Manager.
Grazie al loro ingresso la platea di follower è più che raddoppiata (in maniera quasi esclusivamente organica) e il blog ha assunto la veste di un e-magazine, che veicola l’etica della buona tavola, attraverso i racconti delle aziende agroalimentari e della ristorazione di qualità. Inoltre, si è aperto ai temi dell’innovazione (integrando contenuti che derivano dalla mia attività di ricerca) e, dall’anno scorso, conta due rubriche autonome, che trattano rispettivamente di arte e cibo “Pasto Libero” (a cura di Mariangela Sansonetti) e di marketing e comunicazione enogastronomica, “Dimmi di Food” (a firma di Mariachiara Minoia).

Lo scorso anno partecipa su Real Time a “Cortesie per gli ospiti”. Ci racconta questa esperienza?
Credo che sia stata una delle avventure più straordinarie della mia vita e non, banalmente, perché mi ha permesso di partecipare a un programma televisivo di successo, ma per tutto quello che accaduto dietro le quinte e che gli spettatori di Real Time non immaginano.
A cominciare dalla proposta di Magnolia, giunta inaspettatamente attraverso la chat della mia pagina Facebook e continuando con l’organizzazione delle riprese, che il mio collega e amico, Prof. Alessandro Sannino ed io abbiamo incastrato tra un viaggio di lavoro e l’altro in giro per l’Europa e per gli Stati Uniti.
E poi volete mettere il piacere di raccontare le nostre attività di ricerca in un contesto del tutto inusuale per due accademici? Credo che sia stata questa la soddisfazione più grande, al di là della vittoria (merito anche del supporto di tutti i nostri amici) e del successo di pubblico.

Qual è la sua ricetta di donna?
Non ho una ricetta di donna. Ho la ricetta di Federica Stella Blasi: curiosità, entusiasmo, determinazione, impegno e libertà.