Da Gorbaciov a Sabrina Ferilli, 30 di alta cucina ed accoglienza da Camponeschi

“Cosa è cambiato? Nulla è cambiato! Che dovevo cambiare?”, e con un sorriso radioso che non lo abbandona per tutta la sera Alessandro Camponeschi va ad accogliere gli ospiti appena arrivati: l’atmosfera è quella di un compleanno, ma a spegnere 30 candeline è lo storico ristorante di Piazza Farnese, nel cuore di Roma.

Soliti ignoti photocall
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Così nelle solitamente silenziose ed eleganti sale, adornate da ampi specchi, elaborati stucchi e ricercati arredamenti, per una sera si sono susseguiti amici e clienti di una vita: attori, politici, giornalisti, tutti insieme per brindare a un trentennio trascorso tra alta cucina, buon vino e un’accoglienza raffinata e discreta.

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Da Donna Assunta Almirante, tra le prime ad arrivare, al presidente Massimo D’Alema, da Achille Bonito Oliva a Rosanna Lambertucci, sulle note del Deep Strings Trio, più di 200 gli invitati che per la grande serata sono stati dilettati da tutti i piatti forti del menù, in isole di gusto sparse per tutti i sei ambienti. Ostriche Cadoret innaffiate da litri di Franciacorta Fratelli Berlucchi, tanto per cominciare. E poi a fare da padrona la tradizionale cucina romana e mediterranea, non senza aperture di respiro internazionale, a sottolineare varietà e creatività.

D'Alema

“Siamo rimasti fedeli alla tradizione non solo nei piatti, ma anche nel servizio e nell’accoglienza” racconta ad Excellence Magazine Camponeschi, oste alla terza generazione di ristoratori, che la passione per il buon cibo e il desiderio di condividerlo li ha nel sangue, “chi sceglie di sedersi alla nostra tavola condivide quell’attenzione e quel servizio che portiamo avanti con coerenza da sempre. Lasciamo agli altri piatti manipolati, artefatti, che perdono la propria genuinità. Quel che offriamo è il frutto di un attento lavoro dell’intero team, dalla cucina alla sala. Il tutto all’insegna della qualità.”

Un richiamo dall’eco mondiale se nei decenni qui si sono succeduti i personaggi più in vista del secolo, da Al Gore a Shimon Perez a Michail Gorbaciov, fino alle star americane di Hollywood e della musica pop, come Ben Stiller, Quentin Tarantino, Justin Timberlake e, giusto nelle ultime due settimane, Andy Garcia e Kerry Kennedy. Ma non solo solo i vip d’oltreoceano a varcare i suoi antri. Riccardo Scamarcio e Claudio Santamaria qui sono degli abitué, così come due simboli della romanità quali Sabrina Ferilli e Vincenzo Montella.

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La storia del ristorante Camponeschi, quindi, va di pari passo con l’evoluzione del centro della Città eterna, mostrando fascino e contraddizioni. Racconta infatti Camponeschi: “Negli anni ’80, quando aprii il ristorante, piazza Farnese era un enorme parcheggio a cielo aperto” – oggi è un’area pedonale, ndr – “Il quartiere poi era popolato da tantissimi artigiani con le loro botteghe storiche, tramandate da padre in figlio, che col tempo hanno ceduto il passo a bar e ristoranti commerciali. Sono nate con esse anche nuove figure professionali come gli ‘acchiappini’, intenti a catturare i passanti sottraendoli alla concorrenza”. Cambiamento che, secondo Camponeschi, ha creato un piccolo tourbillon nella qualificazione del centro storico, portando a una visione distorta della sua bellezza.

Un invito ai romani dunque: “Frequentate nuovamente il nostro centro storico e identificatevi con quelle attività che sono rimaste fedeli negli anni al meraviglioso contesto e rispettose della città”.