Una grande “Avventura” nei vini della Ciociaria // Un’Azienda al giorno

Non a caso Stefano e Gabriella hannno deciso di definire questa bellissima azienda con il nome de “L’Avventura“, e un bel giorno passeggiando per la Ciociaria hanno deciso di affrontare insieme una grande bella sfida, assecondando la loro passione per le vigne e per il buon vino.

Ad oggi l’Azienda vive il suo terzo anno di produzione nella DOCG, nel 2017 parliamo di 18 mila bottiglie per poi raggiungere le 40 mila nel 2018, una grande crescita testimone di un netto ed evidente successo.

karsten-wurth-inf1783-97608-unsplash

Circa 18 ettari di vigna in fase di “conversione biologica” non ancora pienamente in certificazione ma a breve questo sarà un altro grande traguardo per l’azienda: prediligere un’agricoltura organico-rigenerativa che si prende cura dapprima della terra poi della pianta ed infine del frutto.

I due vini bianchi di punta sono: Colline Laziali (50% passerina, 50% frascati superiore) e Saxa (passerina 100%).

Il Colline Laziali esprimono al naso note di fieno e di paglia insieme a quelle della pesca e del passion fruit, in bocca è vivo e dinamico, cristallino, con uno spiccato carattere.

Nel Saxa invece cogliamo i riflessi della paglia, il profumo dei fiori e del melone invernale, una spiccata freschezza ed acidità che lo rendono un vino estremamente beverino adatto agli aperitivi; chiude con un finale ammandorlato che ne esalta l’eleganza.

I due rossi schierati in prima posizione sono Campanino e Picchiatello, due Cesanesi con la “C” maiuscola, che rendono onore a questa terra dalla storicità affascinante e dai vigneti conosciuti in tutto il mondo.

Il Campanino è un Rosso vivo, fresco e vivace, giovane, la cui beva dritta ne completa un naso esuberante e dinamico.

Il Picchiatello si presenta di colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso spezie, pepe, macchia mediterranea, in bocca risulta fine, pulito ed elegante, bilanciato da un buon tannino.

daniel-vogel-714000-unsplash

A questi esuberanti produttori piace definirsi “produttori di felicità“, e quello che pochi anni fa sembrava essere soltanto un’idea embrionale ad oggi invece si è trasformata in qualcosa di ben concreto: la produzione di bottiglie che contengono amore per la terra, per il vino, passione, dedizione, impegno, e forse perché no, anche una sana dose di follia.