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mercoledì, Aprile 24, 2024

I trend del momento che vivacizzano il mondo del food di oggi e domani

Negli ultimi anni l’interesse per il food è cresciuto molto. La proliferazione di programmi TV e forme d’intrattenimento dedicati da una parte, e la sperimentazione e l’introduzione di nuovi cibi nella dieta quotidiana dall’altra, hanno portato ad un’evoluzione dell’approccio a questo mondo. Il food è oggetto di studio, conversazione, condivisione, ricerca ma soprattutto di nuove tendenze che vivacizzano il panorama gastronomico odierno.

 

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Prendiamo il fenomeno dell’healthy food, ad esempio. Tra i pionieri di questo “movimento” sono stati i prodotti bio, che dalla timida comparsa sugli scaffali di piccole botteghe specializzate, oggi si impongono sia nelle carte dei ristoranti sia nei punti vendita della GDO all’interno degli iconici packaging color pastello. La loro crescita è confermata da Nielsen in un rapporto del 2017: in un anno i prodotti bio hanno rappresentato il 3,4% delle vendite food totali, finendo nel carrello di 20,5 milioni di famiglie almeno una volta.

 

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Ma l’healthy food non è solo bio. Una nuova tendenza che si sta affermando è il superfood, il cibo dalle strabilianti proprietà benefiche. Parlo di avocado, curcuma, bacche di goji, cavolo riccio… Tutte materie prime che vengono descritte come miracolose per la nostra salute ma che in molti casi non sono necessariamente più salutari rispetto agli alimenti tipici della dieta mediterranea. Tra i superfood – che probabilmente vanno meno di moda – ritroviamo, infatti, alcuni prodotti cari alla nostra tradizione come l’olio d’oliva, il melograno e la frutta secca.

 

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Sul versante green, accanto agli affermati stili alimentari vegetariani e vegan, un altro trend in ascesa è il flexitarianismo, un vero e proprio stile di vita importato dallo star system statunitense. L’idea alla base è quella di un regime alimentare vario, che prediliga gli alimenti vegetali senza escludere le proteine animali.
Queste tendenze green, che rispondono alla crescente preoccupazione verso temi quali il riscaldamento globale e il rispetto delle norme etiche nell’allevamento degli animali, hanno dato vita ad interessanti format che esplorano valide alternative.

 

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Penso ad esempio alla cucina degli scarti che ottimizza il carbon food print, come il danese Instock, dove tre chef creano grandi piatti dagli scarti alimentari provenienti dai supermercati. Oppure il Noma** di René Redzepi, da sempre punto di riferimento della nordic cuisine: un’esperienza gastronomica di alto livello che porta in tavola prodotti esclusivamente locali e preparazioni a base di fermentazioni ed utilizzo di muschi, licheni e cortecce. Senza dimenticare il novel food, ovvero gli insetti che offrono una base super proteica e a basso impatto ambientale per la produzione di pasta, burger, snack e tanto altro.

 

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Ma anche in casa nostra si parla di innovazione nel food, addirittura attorno ad uno dei nostri prodotti più sacri: la pizza. La napoletana è sempre stata considerata la sua massima espressione, eppure a Roma si assiste oggi ad una piccola rivoluzione, messa in atto da grandi pizzaioli romani, che riporta in auge la versione capitolina.

Il tutto è raccontato dal Manifesto che è stato presentato nella giornata nazionale del Pizza Romana Day del 13 settembre e che esprime la sintesi di quello che è e che dovrebbe diventare questo stile.

Accanto alla romana, poi, assistiamo alla nascita di format che promuovono il concetto nuovo della pizza da degustazione: servita già tagliata in spicchi e destinata alla condivisione di più assaggi in tavola. Insomma, largo all’innovazione e alle sperimentazioni!

 

 

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