« Allora, questa è la fine, ma è anche l’inizio di una storia che è la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato c’è un senso. »
(Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio)
Prendiamo a prestito il titolo di un meraviglioso romanzo (postumo) di Tiziano Terzani “La fine è il mio inizio” per parafrasare il momento che stanno vivendo in questi giorni i ragazzi della prima classe di Intrecci, la nostra scuola di alta formazione di sala.
Si tratta di un passaggio tra i più importanti, varcare il confine tra un prima ed un dopo, con il nuovo bagaglio, di esperienza personale e insegnamento culturale e professionale, costruito presso il nostro campus in Castiglione in Teverina.
Perché se è vero che a volte “le cose buone devono finire perché le cose migliori abbiano inizio”… allora siamo contente che i ragazzi di Intrecci abbiano finito il loro percorso insieme a noi per voltare pagina e dare vita alla costruzione delle loro carriere, a dare forma concreta ai propri progetti e con essi ai loro sogni.
In un primo momento sembrava così lontana l’apertura della nostra scuola, un progetto, come abbiamo detto più volte ed in più occasioni, nato per caso ma poi, con caparbietà e dedizione, portato a termine nella sua costruzione migliore.
E’ nata Intrecci, è stato inaugurato un nuovo modo di fare formazione (di sala), un progetto formativo interdisciplinare e completo così come la difficile carriera del restaurant manager richiede.
La scuola che avevamo in mente (prima) e davanti agli occhi (poi) ha iniziato a prendere forma non soltanto come entità di eccellenza in sé, per la propria offerta formativa e per le proprie caratteristiche intrinseche:
la cosa più bella è stata infatti riconoscere Intrecci e la sua importanza attraverso la fiducia che ad essa è stata attribuita dai nostri preziosi sponsor, dal contesto formativo ed universitario dentro il quale ci siamo inseriti e che in noi ha riconosciuto un interlocutore di settore importante e cruciale, ma anche e soprattutto negli addetti ai lavori, coloro i quali hanno varcato la nostra soglia portando all’interno delle nostre aule (e masterclass ed eventi).
Il proprio know how e la propria esperienza diretta, ma che al contempo ha aperto le porte della propria realtà lavorativa permettendo ai nostri studenti per completare il proprio percorso con un’esperienza di lavoro (lavoro vero…) presso i più importanti ristoranti del panorama nazionale.
E’ così che, portato al termine il corso di studi, è tempo di stage e Carlotta è entrata nella squadra “Da Vittorio” a Brusaporto (la guida in cucina è dei fratelli Enrico e Roberto Cerea, la sala e la comunicazione di Francesco e Rossella Cerea) in attesa di completare la propria formazione negli USA, presso Leonelli Restaurants LLC (NY – Manhattan – USA).
O ancora Giacomo, uno dei nostri studenti più appassionati ha l’occasione di lavorare fino alla fine dell’anno al fianco dello chef numero uno al mondo, Massimo Bottura e di Giuseppe Palmieri, illuminato responsabile di sala e cantina dell’Osteria Francescana di Modena.
E’ emozionante scorrere le destinazioni dei nostri ragazzi:
A Roma Imàgo di Francesco Apreda, restaurant manager Marco Amato, Pipero di Alessandro Pipero, Il Pagliaccio di Anthony Genovese e la sala di Matteo Zappile, La Pergola di Heinz Beck, del grande Marco Reitano in sala e Simone Pinoli sommelier; Four Season (chef Alessandro Pietropaoli, maitre Federico Colombo) e Terrazza Gallia a Milano (chef Antonio e Vinenzo Lebano, restaurant manager Stefano Carnelli, sommelier Valentina Bertini), ma anche Norbert Niederkofler ed il suo St. Hubertus con la sala di Lukas Gerges all’Hotel Rosa Alpina in quel di Bolzano, i fratelli Alajmo a Le Calandre (maitre Andrea Coppetta Calzavara, sommelier Matteo Bernardi), Reale di Niko Romito e la sala di Cristiana Romito, Villa Crespi con lo chef Cannavacciuolo e la direzione in sala di Massimo Raugi… e tanti altri ancora!
L’eccellenza della ristorazione italiana ha riconosciuto il grande lavoro svolto da Intrecci dando ai nostri ragazzi l’opportunità di mettere in pratica quanto imparato e di imparare ancora di più, affinando le proprie attitudini e le proprie particolarità a contatto diretto con il mestiere, quello vero, fatto di sacrifici e dedizione, di orari (im)possibili e clienti in carne ed ossa da capire e soddisfare.
La formula Intrecci è di tipo residenziale, i ragazzi vivono e studiano in un campus vero e proprio, ad un passo dal Muvis (Museo del Vino e delle Scienze agroalimentari) a Castiglione in Teverina, provincia di Viterbo.
Gli studenti che intendono frequentare il corso di studi, fino ad un massimo di 15 l’anno,
devono sostenere prima un colloquio motivazionale, perché in un lavoro così duro, fatto di orari difficili e di massimo impegno la motivazione è determinante. Spesso si lavora quando gli altri sono in vacanza.
Nei nostri ragazzi ricerchiamo i tre valori cardine che caratterizzano la nostra famiglia, le tre ‘C’ di Curiosità, Cultura e Coraggio, che applicate al lavoro in Sala diventano “Classe, Calore e Carattere”.
Sono già aperte le iscrizioni per il prossimo corso, siamo in attesa di conoscere i nuovi ragazzi da coccolare ed istruire, curiose di vedere che volto ha il futuro della ristorazione (dalla parte della sala) d’eccellenza del nostro paese.
“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia.”
(Goethe)