Quali sono i nuovi trend del mondo del vino?
Tante le domande a chiusura della cinquantunesima edizione del Vinitaly, una manifestazione che gli addetti ai lavori, quelli più ironici, continuano a definire un “male necessario”, ben sapendo invece che si tratta del più grande e più importante appuntamento europeo di settore.
Non a caso l’edizione appena conclusasi ieri a Verona ha registrato 128.000 presenze in quattro giorni, visitatori provenienti da 142 Paesi, 48.000 buyer stranieri.
Secondo un’indagine condotta da Gambero Rosso e Almawave nel corso di Vinitaly 2017 si è registrato un boom di conversazioni su Twitter, Facebook e Google+: oltre 42 mila quelle monitorate (alle 13 di oggi), con un picco di scambi social nella mattinata di lunedì, secondo giorno di apertura del Salone internazionale di vini e distillati, che si chiude oggi a Verona.
L’hashtag #Vinitaly2017 è stato condiviso 20.750. Il sentiment è estremamente positivo: vicino al 40%.
Il Chianti è il più citato, al primo posto nella top ten dei vini. Raccoglie il 9% dell’interesse, rispetto al 6,4 del Franciacorta e al 3,9 del Barolo, seguiti da Pinot, Lambrusco, Trento doc, Etna, Amarone, Valpolicella e Grillo.
La Regione che attira maggiore attenzione è la Sicilia (12%), seguita dalla Puglia (10,6%), dal Veneto (7,7%), dalla Toscana (7,4%) e dalla Sardegna (6,8%).
Tra le tipologie di vino, le bollicine incoronate regine delle conversazioni, con quasi il 50 per cento dell’interesse. Il vino rosso si attesta al 25%, il rosato al 15,5% e il bianco al 13,4. Biologico è il tema che si impone tra i nuovi trend nelle diverse accezioni di bio, organico, vegan, green (“Green is the new black”). Se ne parla nel 4% del totale delle interazioni monitorate, spesso in riferimento al vino bianco (47%) e a quelli siciliani (41%).