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martedì, Aprile 23, 2024

Officina, il pub diventato “grande”

Un locale particolare, dagli arredi a dir poco inusuali, che riesce però a sorprendere proprio grazie ad elementi cercati e adattati agli spazi dai proprietari, Alfredo e Mario Arcangeli, da sempre appassionati d’auto d’epoca. E quindi tra insegne “Agip”, pompe di benzina e soprattutto auto trasformate in comodi divani o avveniristici tavoli, “Officina” è un luogo, nato alcuni anni fa come pub, che incuriosisce ed accoglie con personalità i clienti.

Due sale, per un totale di circa 80 coperti, arredate come officine per l’appunto, in questo locale ubicato nel quartiere Appio Latino: la passione dei due fratelli è stata supportata da Repubblica Gastronomica, l’agenzia grafica che ha avuto l’incarico di creare la brand identity e gli applicativi del brand. Diventano quindi protagonisti i ferri da lavoro, le antiche targhe, pompe di benzina, ma anche una vespa e perfino una vecchia cinquecento trasformata in una comoda e originale seduta; difficile non esser colpiti da tanta originalità.

Interno

Il menu è molto pratico, con un numero di scelte sufficiente a soddisfare gusti diversi senza però creare la classica confusione che può colpire il cliente che si trova a dover consultare un vero e proprio “tomo” con decine di piatti. Gli antipasti sono caratterizzati dalla presenza di vari supplì (molto buono quello con la ‘nduja), “protetti” da una spessa panatura, e dall’interessante baccalà in pastella al carbone vegetale con maionese alla banana. Il cuore dell’offerta è rappresentato da burger e pizze, ma c’è anche la cucina con 4 primi (tra cui gli spaghettoni con le vongole e le mezze maniche alla gricia), 4 secondi (da menzionare la tagliata di manzo e il salmone scottato con crema di piselli freschi) e 4 contorni (con le patate fritte in versione cacio e pepe o paprika).

Interessante il lavoro di ricerca sulle materie prime: la carne proviene dalla macelleria Sartor di Testaccio, la pasta è del pastificio Mancini, il pane è di Bonci, le verdure e le uova provengono da piccoli produttori laziali. In precedenza ho accennato ai burger ed alle pizze: i primi sono differenti sia per la tipologia di materie prima utilizzata (manzo, spigola, broccolo, patate) che per gli abbinamenti, con il classico bun ma anche con la ciambella fritta ed il waffle.

Le pizze sono “alla romana”, e gli impasti sono preparati grazie alla consulenza di Marco Lungo, con farine macinate a pietra (Farina Gatti, tipo 1), la biga, e soprattutto lievito di birra utilizzato in quantità minime. Ho provato la “Cuscinetto” (lardo di colonnata e rosmarino), forse un po’ asciutta per quel che concerne il condimento, ma che mi ha consentito di sentire l’ottimo sapore dell’impasto, che sembra quasi realizzato con farina integrale. Buona la struttura e l’elasticità, la cottura davvero ottimale.

Poi ho assaggiato “Officina”, praticamente una margherita, con pomodoro San Marzano Dop, fiordilatte, basilico, parmigiano, olio extravergine, molto buona, caratterizzata dall’ottima tenuta della fetta, che non si piega sotto il peso degli ingredienti. Buona anche la selezione di birre artigianali, che completa l’offerta beverage con il vino (anche alla mescita) e i distillati. Un bel locale, con una piacevole atmosfera e prodotti che meritano l’assaggio.

Pizza Officina

Officina

Via Populonia, 19

00183 Roma

Tel. 06 93571248

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