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venerdì, Aprile 19, 2024

Perusini tra arte e viticultura // Un’Azienda al giorno

L’azienda Perusini, famiglia di storici vignaioli,  è tra le 50 happy few iscritte da Veronelli nel Gotha dei vignaioli storici italiani. Infatti nel secolo scorso quando ancora imperava la moda dei vini francesi, Giacomo Perusini, nonno dell’attuale proprietaria iniziò la selezione e salvaguardia di alcuni vitigni autoctoni, in particolare il Picolit.
Dopo la sua prematura morte nella prima guerra mondiale il suo lavoro fu continuato dalla moglie Giuseppina Perusini Antonini, pittrice, scrittrice, ma anche abile donna d’affari, che iniziò il rilancio dei vini friulani nel mercato nazionale ed internazionale. Suo figlio Gaetano, professore all’Università di Trieste, continuò ed ampliò la ricerca sull’agricoltura ed i vitigni tradizionali, mentre l’altro figlio Giampaolo proseguì in particolare la selezione della Ribolla Gialla.

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Il castello di Rocca Bernarda, è stata la sede storica della famiglia, è passato all’Ordine di Malta insieme a parte dell’azienda, ma la tradizione familiare continua nella parte rimasta sul colle di Gramogliano lambito dal fiume Judrio fino al 1918 confine tra l’Italia e la Monarchia Austro-ungarica.

Oggi Teresa, figlia di Giampaolo, si occupa di condurre l’azienda. Una donna appassionata di arte in tutte le sue forme, non solo appassionata viticultrice, ma è anche storica dell’arte. E’ aiutata dal marito Giacomo e dai figli  Carlo, Tommaso e Michele, testimoniando come sia forte il legame intergenerazionale all’interno dell’azienda.

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L’azienda Perusini vinifica solo uve proprie: la convinzione che li spinge è che un gran vino si incomincia a produrre nella vigna.  Per questo tutti i vigneti dell’azienda sono in collina su terrazzamenti di marna (la friulana ponca) con splendide esposizioni, forme d’allevamento severe e fitti sesti di impianto.

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Negli ultimi anni la tenuta Perusini si è distinta per l’organizzazione di convegni, banchetti e concerti in un’atmosfera semplice ed esclusiva, con note suggestive grazie alla grande sala vetrata aperta sul giardino nella villa seicentesca.

La passione per l’arte, elemento distintivo della famiglia, non è rimasta solo un’abilità a sé stante, ma è diventata parte integrante dell’azienda agricola, infatti tra il 2000 ed il 2003 è stata realizzata la  la torre-cantina, progetto sperimentale MURST su disegno dell’architetto A. Romano Burelli.

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