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venerdì, Marzo 29, 2024

Roma: Junsei punta sul quartiere Flaminio e apre un quarto ristorante

Si aggiunge il quarto tassello al mosaico in espansione di Junsei, ristorante dall’anima nipponica con sede a via Galvani 69 nel quartiere Testaccio, via Salaria 665 presso il Salario Center, via Decio Filipponi 1 all’interno di Vivi Le Serre e oggi anche a viale del Vignola 9, in pieno quartiere Flaminio. Un azzardo calcolato e lungimirante, tenuto conto del momento non proprio entusiasmante che disegna il ritratto di una ristorazione che non si arrende, nonostante tutto. Ne parliamo con Angela Papili e Marco Luciani, rispettivamente responsabile e proprietario dei ristoranti Junsei.

A dieci anni dalla prima apertura, il “format” Junsei continua a crescere aggiungendo il quarto indirizzo. Qual è la ricetta segreta?

Junsei in Giapponese significa “puro e genuino”. Possiamo dire di aver creato il nostro progetto con l’intento di trasportare i nostri clienti nelle lontane terre del Giappone, attraverso i colori, gli odori e i sapori originali della sua cucina; leghiamo questa promessa di Giappone a una accurata scelta di alimenti freschissimi e di eccellente qualità, unita alla lavorazione e presentazione dei piatti a cui diamo da sempre molta importanza. La nascita del primo ristorante nel quartiere Testaccio, nel cuore della movida notturna e della ristorazione tradizionale romana, è stata una vera e propria sfida perché non c’era nessun altro ristorante etnico 10 anni fa. Oggi possiamo dire di aver vinto quella scommessa anche se pensiamo non esista nessuna ricetta segreta, solamente tanto amore per il lavoro che facciamo ogni giorno, passione per la cucina giapponese, utilizzo di materie prime di altissima qualità, tanto impegno e soprattutto una squadra di collaboratori professionali, motivati e con un grande senso di appartenenza all’azienda Junsei: sono davvero tutti attenti a coccolare e soddisfare le esigenze dei nostri clienti sempre, ogni giorno.

Avrete bisogno di personale numeroso: come avviene la selezione?

La selezione del personale avviene attraverso una ricerca accurata di lavoratori qualificati e con esperienza, ma a noi piace molto anche parlare di formazione perché, soprattutto in questa situazione in cui ci troviamo, è sempre più difficile trovare persone già formate e quindi  riteniamo ancor più di prima che sia fondamentale implementare e sviluppare un percorso di crescita interna dei nostri collaboratori, trasmettendo loro il più possibile il senso di appartenenza e i valori del marchio Junsei. Loro saranno poi i nuovi formatori in un’idea di lavoro circolare in cui crediamo molto. In più siamo molto attenti all’ambiente: il nostro packaging per asporto e delivery è sempre più sostenibile, le consegne in tutta Roma le facciamo da tempo esclusivamente con veicoli elettrici. Anche in questo siamo stati pionieri nella Capitale: il nostro servizio a domicilio è a impatto ambientale 0 da tantissimi anni. Ne andiamo molto fieri.

La scelta del quartiere si è finora dimostrata vincente e viale del Vignola nel quartiere Flaminio sembra un crocevia perfetto: cosa vi aspettate?

Abbiamo scelto viale del Vignola perché riteniamo abbia grosse potenzialità di crescita: non ci sono altri ristoranti di cucina giapponese nelle vicinanze e la riteniamo una zona strategica per tutti i momenti conviviali: pranzo, cena, aperitivo. Il quartiere Flaminio sta vivendo negli ultimi anni una notevole crescita commerciale non solo per stretta vicinanza con zone rinomate della movida come Ponte Milvio, ma anche perché rappresenta un vero e proprio contenitore culturale grazie alla presenza di musei, teatri, circoli sportivi e centri polifunzionali. Il quartiere ha una storia antica, ma un’anima giovane e attiva, sia per l’alta concentrazione di residenti, sia per il notevole afflusso di dirigenti, professionisti ed imprenditori degli uffici pubblici e privati limitrofi.


Abbiamo detto che Junsei significa “puro e genuino”. Quanto conta la scelta della materia prima?

La scelta delle materie prime è alla base del nostro progetto: scegliere in primo luogo la qualità nel tempo paga sempre.

Il menu è bene assortito: quanti sono i piatti in carta e quali sono i cavalli di battaglia?

Il nostro menu offre un’ampia scelta di pietanze, abbiamo oltre 150 piatti. Uno dei nostri cavalli di battaglia sono indubbiamente i gyoza, fatti uno ad uno a mano dai nostri chef: ce ne sono per tutti i gusti da quelli di verdure fresche, con gamberi, carne e tartufo a quelli ripieni di Wagyu, la pregiatissima carne giapponese e il black cod, merluzzo nero dell’Alaska in salsa di miso… vale la pena ricordare che 10 anni fa a Roma fa siamo stati i primi a farlo e ne siamo ancora oggi molto orgogliosi! Da provare assolutamente anche la vasta selezione di Special Uramaki, ideati e creati dai nostri sushimen con ventresca di tonno, caviale, foie gras, gamberi rossi e scampi per ogni tipologia di palato. E per finire, per i più golosi abbiamo una vasta selezione di dessert fatti in casa. Strizziamo anche l’occhio agli ospiti più piccoli che ogni tanto ci capita di avere tra i nostri tavoli e per loro abbiamo realizzato il Junsei Nutella Roll…inutile dire che lo adorano!

Quanta importanza ha la carta dei vini? Fate anche ricerca sul territorio?

Abbiamo creato la nostra carta cercando di offrire un’ottima selezione di bollicine italiane, champagne, vini bianchi nostrani per ogni singola regione italiana con una particolare attenzione ai vini laziali, alcuni vini rosati e rossi, alcune etichette particolari dal mondo e una ampia selezione di birre giapponesi in vetro, lattina e alla spina e sakè, whisky e gin giapponesi.


Il momento è critico, ammettiamolo. E una nuova apertura può essere giudicata temeraria…

Assolutamente si, ma le aziende per continuare a sopravvivere hanno bisogno di guardare avanti e di sviluppare. Sono stati mesi difficili e la situazione continua ad essere critica soprattutto nei settori del turismo e della ristorazione; questo potrebbe sembrare il momento meno adatto per lanciarsi in nuovi progetti, ma come imprenditori dobbiamo continuare ad essere ottimisti augurandoci di uscire presto da questa pandemia.

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