È la sinergia l’x-factor dei Vignaioli Artigiani di Cosenza, un gruppo di 16 cantine che si sono unite sotto un unico nome e un logo per portare avanti con orgoglio la cultura del vino calabrese e di una terra non facile, in cui è necessario lavorare con forza e intraprendenza. Il loro denominatore comune è la giovane età, dei sorrisi sempre vivaci, una passione smisurata per la loro regione e la loro vigna. Chi per appartenenza “genetica” chi per investimento si sono ritrovati in vigna a produrre il loro vino da vitigni autoctoni: Magliocco, Greco e Montonico, vini da poco riscoperti e su cui si sta puntando la riscoperta di un’identità enologica. Siamo nell’area nord della Calabria che va da Donnici al Pollino, tutte le zone di produzione della Doc Terre di Cosenza, con moltissime differenze microclimatiche e di suolo, dove si trovano sparse a su diverse altezze le singole cantine dei nostri vignaioli. “Siamo tanti e con l’obiettivo di far conoscere sempre di più l’altra Calabria del vino, quella meno rinomata rispetto alla Doc madre del Cirò che per noi calabresi ha fatto tanto, ma da un punto di vista enologico la Calabria sta crescendo, sta dimostrando di essere un territorio vivo” – così racconta Valerio Cipolla portavoce del gruppo e titolare di Tenuta Celimarro. Lavorare insieme non significa perdere individualità, ma acquisire un’identità più grande che diventa riferimento importante per un territorio. Ciò che i Vignaioli Artigiani di Cosenza hanno creato è una struttura sinergica che si basa su una coesione e sul senso di appartenenza profondo, a volte difficili da trovare al sud – in quanto riesce ad andare oltre al concetto di rete a cui siamo abituati e rompe gli schemi dell’individualismo e della crescita aziendale a senso unico. Fautori, dunque, di una Calabria nuova, che ci crede, si unisce e fa quella rivoluzione necessaria per diventare grandi. Come ci racconta Andrea Caputo di Cantine Elisium: “Siamo tutti vignaioli giovani, con aziende altrettanto giovani – salvo qualcuna – e puntiamo tutto sui nostri vitigni autoctoni, Magliocco Dolce in primis. È dalla loro produzione prima e promozione poi che passa la promozione stessa del territorio. I vini si equivalgono alla nostra storia, alle tradizioni e alla terra da cui proviene. Il nostro obiettivo è far conoscere tutto questo”.
Non portano in giro solo dei vini, tutti nati dagli stessi vitigni ma a loro modo autentici, unici e rappresentanti di zone ben precise, questi ragazzi portano avanti un terra fatta di sole, di mare, di caparbietà in cui non sempre è facile lavorare. E le cose si complicano ancora di più nel settore vinicolo, specialmente se lo intendiamo come mercato vinicolo. La soluzione proposta e che si cela dietro alla parola sinergia è “lavorare tutti insieme sulla promozione e diffusione della cultura del vino calabrese e di un territorio di cui non si sa molto, enologicamente parlando”. Perché se non si fa cultura del territorio e dei suoi prodotti, nessuna singola azienda riuscirà mai a crescere veramente. “Non basta solo produrre un buon vino, c’è bisogno di saperlo raccontare da per tutto. Ecco perché abbiamo scelto di mettere insieme più voci, farci vedere insieme come territorio” – Un compito arduo è quello che si sono imposti i 18 vignaioli di Cosenza – “fare cultura su tutti i livelli partendo da casa nostra per arrivare il più lontano possibile” sottolinea Valerio. E in questo momento delicato generato dal Covid 19 bisogna essere ancora più uniti e sinergici, non solo perché le economie sono ferme, tutto è chiuso e bloccato, la distribuzione e i consumi notevolmente diminuiti, anche se il lavoro in vigna continua, la natura non la puoi fermare. In un momento di slancio un brusco arresto rischia di mettere in stallo qualcosa di bello. E allora per non fermarsi gli amici Vignaioli Artigiani di Cosenza hanno deciso di unirsi ancora di più e allargare il loro abbraccio a chi in questo momento può avere difficoltà economiche con un’interessante iniziativa solidale dove come sempre il vino gioca la parte del buono. Ci spiegano: “Uniti, come sempre, dalla passione per la nostra Terra e dalla volontà di concretizzare i nostri sacrifici quotidiani, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, abbiamo deciso di lanciare un’iniziativa a scopo benefico, devolvendo il 30% del ricavato derivante da questo progetto all’associazione La Terra di Piero di Cosenza (laterradipiero.it), da sempre impegnata ad aiutare le persone più bisognose, ancor più in questo momento così delicato. Per aderire basterà accedere al nostro sito vignaioliartigianidicosenza.it, scegliere una o entrambe le casse solidali proposte in vendita e compilare il form”. Un modo per fare bene e bere bene allo stesso tempo.
Queste le Cantine che fanno parte del gruppo Vignaioli Artigiani di Cosenza:
Tenuta Celimarro – Valerio Cipolla
Cantine Elisium – F.lli Caputo
Cervinago – F.lli Cerchiara
Diana – Biagio Diana
Maradei – Gina Bavasso
Ten Ferrari – Costantino Ferrari
Terre del Gufo – Eugenio Muzzillo
Cantine Giraldi – F.lli Giraldi
Chimento – Vincenzo Chimento
Rocca Brettia – Alessandro Volpe
Az. Vinicola Manna – Ernesto Manna
Ciavola Nera – Fabio Lento
Acroneo – Bafaro
L’Antico Fienile – Sorelle Belmonte
Cerzaserra – Francesco Filice
Terre di Balbia – Giuseppe Chiappetta