L’Oro verde di Pantelleria // Le Aziende // Andrea Voltolini

Uno scenario pressoché unico, dove la visione dei “dammusi”, le antiche case rurali del luogo di ispirazione araba e con il tetto a cupola, si alterna a quella delle vigne terrazzate a strapiombo sul mare, dei muretti a secco, degli ulivi e delle piante di capperi disseminate qua e là.

Qui, tre lustri fa, i tre fratelli D’Ancona hanno realizzato il loro sogno di coltivare e di trasformare il prodotto principe isolano, il cappero. Inutile sottolineare come i processi di lavorazione e di conservazione siano eseguiti rigorosamente a mano e in modo artigianale.

Filippo Andolfatto
Filippo Andolfatto

Dal loro laboratorio della contrada “Kazzen”, versante nord-occidentale di Pantelleria, prendono così vita prodotti naturali che portano con sé i colori e i profumi del luogo. Emerge nella sua semplicità, il Cappero di Pantelleria Igp in vasetto al sale marino, ideale per condire insalate, primi piatti o quale ingrediente nei sughi.

Stupisce il cappero croccante biologico, ottenuto da una selezione dei frutti più piccoli, quindi dissalato ed essicato in tradizionali fornetti per 24 ore.

Non mancano i capperi all’olio extravergine d’oliva isolano, al naturale, in salsa con aggiunta di pomodori secchi, o quelli macinati e resi cremosi dall’unione con l’olio, a formare squisiti patè.

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Da provare assolutamente il “pesto pantesco” a base di pomodori, basilico, mandorle, origano, prezzemolo, menta e peperoncino, e il “pesto trapanese”, i cui ingredienti sono pomodori, basilico, mandorle, aglio, sale e pepe. Dal salato al dolce. Dagli orti agli agrumeti che cingono i dammusi.

Ecco la proposta golosa di confetture naturali ai mandarini, limoni, arance. Infine, spazio alla seconda eccellenza agroalimentare pantesca, l’uva zibibbo.

Dopo la vendemmia a mano, i fratelli D’Ancona la propongono come “uva passa” all’interno di sacchettini trasparenti dopo averla messa ad essiccare al sole su appositi stenditoi per una ventina di giorni; oppure come confettura dopo una lenta cottura e aggiunta di zucchero, e infine sotto forma di “elisir-mosto d’uva”.

Pantelleria.org
Pantelleria.org

In questo caso si cuoce il mosto d’uva zibibbo con lo zucchero, fino ad ottenerne una consistenza gelatinosa. Ottimo da gustare su gelati, creme, fette biscottate, secondo tradizione viene utilizzato ancora oggi dalle famiglie indigene per preparare i “mostaccioli”, dolci tipici di Natale. Siamo convinti che, grazie all’intraprendenza di questi fratelli,  il viaggio goloso a Pantelleria non finisce certo qui.

 

KAZZEN

C.da Kazzen, 10
Pantelleria (TP)

Telefono 0923911770

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