D.o.l (Di Origine Laziale) nasce nel 2006 nella zona di Centocelle di Roma con lo scopo di rendere la qualità dell’enogastronomia del Lazio alla portata di tutti, anche e soprattutto in aree periferiche metropolitane. Il progetto punta a diffondere il concetto di filiera corta, favorendo la conoscenza e la fruizione dei prodotti del territorio, la tutela di tutte le aziende tradizionali e degli artigiani dell’enogastronomia, fino allo sviluppo di forme di agricoltura ecocompatibile.
Dol segue una filosofia basata sulla ferma convinzione che il prodotto tradizionale e tipico sia un elemento fondamentale di raccordo tra i produttori e i consumatori che non vogliono essere colonizzati dagli effetti della globalizzazione. Per questo motivo seleziona direttamente sul territorio le aziende e i prodotti tradizionali e tipici, compresi quelli che ancora oggi costituiscono una nicchia al limite della produzione familiare, poiché proprio questi ultimi portano un contributo fondamentale alla salvaguardia dei prodotti vegetali e zootecnici regionali.
Consumare criticamente significa anche investire criticamente, favorendo il lavoro nella periferia e acquistando da piccole aziende agricole a rischio chiusura, per combattere in questo modo la globalizzazione dei mercati e la standardizzazione dei sapori.
È così che nella selezione d.o.l. si possono trovare formaggi caprini derivati dal latte della razza Bianca Monticellana e Grigia Ciociara, pecorini che vanno dal classico romano DOP stagionato al pecorino della Sabina; dal Conciato di S. Vittore, rinomato per la “conciatura” con 16 spezie diverse, al Caciomagno, messo a stagionare e ricoperto da fecola di patate.
Salumi da suini autoctoni dei Monti Lepini e Reatini, rarità come il guanciale e il prosciutto cotti al vino Bellone di Cori, Oli monovarietali di Marina, Itrana, Carboncella, peperone Cornetto di Pontecorvo e Friggitello di Formia.
Il cece nero Otello, il fagiolo Cannellino di Atina, l’antica Lenticchia di Onano, i fagioli Solfarino, del Purgatorio, Gialli e Ciabattoni, le Olive di Gaeta da olive Itrane in salamoia, il Coregone del lago di Bolsena, la farina di grano tenero Abbondanza ottenuta da macinatura a pietra azionata ad acqua.
Prolocodol ha inoltre avviato un progetto innovativo e di grande spirito all’interno del Carcere di Roma, Rebibbia. All’interno della sezione femminile del carcere vi è una vasta parte di terreno coltivata con metodo biologico ed allevamenti di animali come pecore, conigli, polli e tacchini. In questo contesto in cui le mura di recinzione sembrano lontane, è diventato realtà il progetto dell’azienda: il caseificio biologico “Cibo Agricolo Libero”, che ad oggi vede coinvolte oltre 20 donne carcerate e che quotidianamente dà speranza ad ognuna di loro.
I formaggi, lavorati dalle detenute, sono chiamati con dei numeri: formaggio 1, formaggio 2 e formaggio 3, a sottolineare l’alienazione che può crearsi all’interno di un posto dove i numeri spesso sono identificativi di un posto come le celle o un numero di matricola.
DOL si impegna quotidianamente a promuovere questo progetto perchè crede che questa esperienza possa contribuire a buttare giù un pezzo di muro di incomunicabilità tra chi è dentro e fuori il carcere, possa dare a queste donne un’ altra oppurtunità di vita e una speranza nel futuro fuori da qui attraverso l’ acquisizione di un mestiere e la possibilità di una più reale integrazione sociale al fine pena.
Azienda Agricola d.o.l. proloco
via Domenico Panaroli 35, 00171, Roma
(Quartiere Centocelle)