Nella maggior parte dei film americani sono presenti scene nelle quali i personaggi siedono dinnanzi un bar e, dopo una lunga giornata di lavoro, decidono di confidarsi con il loro barman di fiducia che sa perfettamente cosa servire, in che modo versare il drink, scegliere il giusto bicchiere e soprattutto leggere nella mente degli avventori. Un sogno si potrebbe pensare, in realtà non è così. Al centro della capitale, in piazza San Martino 8, esiste un posticino speciale: Drink Kong dove disparate culture si annodano indissolubilmente. Trecento mq in cui è possibile sentirsi altrove. È vero, la città eterna offre tanto attraverso una storia millenaria, ma talvolta si vuole evadere. Luci soffuse, sedili comodi, decorazioni essenziali ricordano ambienti orientali metropolitani in cui tutto è possibile. Un incontro, un gusto, un odore ci spostano in là accarezzando tutti i sensi… Si può avvertire di possedere anche l’umami, sapore fondamentale del quale in pochi conoscono l’esistenza, luogo recondito. Alcune sensazioni spingono a togliere la maschera quotidiana, a spogliarsi degli abiti mattutini proprio come Niccolò Machiavelli che nella lettera al Vettori svela che durante l’esilio deciso dalla famiglia dei Medici riscopriva se stesso esclusivamente la sera quando si privava di abiti che non gli appartenevano ma, si rifugiava negli autori antichi. Le epistole erano una forma di sfogo della quale tutti avremmo bisogno. A chi non piace essere ascoltato senza sentirsi giudicato? Chissà quanto avremmo da dire… Proprio come quei vasi dal ventre largo e la bocca stretta che una volta rovesciati fanno fatica a fare uscire il contenuto.
Keyword? Patrick Pistolesi. Un mix di aedo, showman, barman, amico fidato in grado di ascoltare e soprattutto raccontare. Attraverso drink rievoca personaggi leggendari o realmente esistiti. Soffia sugli spiriti degli astanti che necessitano di nuova linfa e accarezza la fantasia attraverso l’apertura dei cassetti della memoria. È in grado di far condividere un sigaro con Winston Churcill, lasciar sorseggiare un drink a fianco di Humphrey Bogart, guardare Frank Sinatra che intona My Way con in mano il suo calice preferito o immaginare la nudità di Marilyn Monroe quando dice di aver fatto un bagno in una vasca di Champagne. Evoca luoghi esotici come se avesse vissuto molteplici esistenze riuscendo attraverso la mimica, il tono della voce e lo shaker in continuo movimento a far ondeggiare in un mare procelloso. Da queste abilità nasce Ukiyo ‘il mondo galleggiante’ che evapora nella Japanese Room di Drink Kong. Un viaggio nel tempo e nello spazio che solo il mezzo irlandese, il molto nostrano e il giusto nipponico ‘San Patrizio’ poteva realizzare. L’amore per il teatro, il girovagare per mete desiderate, la sete di conoscenza che lo accosta al tracotante Ulisse lo hanno reso unico nel suo genere. Dieci i prescelti per questo cammino che attraverso la giusta guida apprendono anche qualche tecnica di preparazione. Cinque i cocktail, infinite le sensazioni… La tradizione si veste di innovazione. Lo scary Bloody Mary si trasforma in un calice dal verde speranza e dalle sfumature infinite… Il Cocktail Martini in un ardito cavaliere… La compagnia è varia e il ritmo incalzante… Unico problema? Una volta finita l’esperienza ne vorrete subito vivere un’altra… Patrick è lì, al Drink Kong.