Tre città, tre guide e in ognuna cento ristornati diversi dove mangiare per ogni occasione, qualcuno griderebbe al triangolo del gusto, ma per l’EDT è solo l’ultima edizione de I CENTO. In questo caso di Roma.
I CENTO, edita da EDT appunto, è una guida che tra Milano, Torino e Roma, racconta nel vero senso della parola, cento ristoranti selezionati su ogni città, ovviamente provandone molti di più, in anonimato, pagando rigorosamente il conto finale. Il risultato sono impressioni, non troppo tecniche, a favore delle storie che racchiudono i locali e le persone da cui nascono e con le quali vivono, dei chef più blasonati e i cuochi di trattoria, fino al personale di ogni ordine di sala.
Una classifica da cento posti che Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino, creano per EDt ne I CENTO secondo una logica ben precisa: i primi cinquanta, dove il conto supera la soglia dei quaranta euro, vengono messi a classifica seguendo valutazioni basate sulla cucina, di grandi aspettative, e sul servizio. La seconda metà invece, dove il conto ruota tra i trenta e quaranta euro, selezionati per ospitalità e simpatia e messi a pari merito in una lista con un solo vincitore.
Il vero valore di questa guida, al di fuori di posizioni e valutazioni, secondo me sta nel voler rappresentare finalmente un prodotto in grado di raccontare storie, capace di unire la trasversalità di chi legge ai valori umani di chi ha voglia d’essere letto.
Non un tomo accademico, non un indirizzario, ma una raccolta d’impressioni raccontate, il cui punto base rimane una garanzia di competenza nel mondo dell’enogastronomia. Il 3 aprile (l’altro ieri ndr) a Roma si è presentata la guida locale e senza voler scoprire quali siano i ristoranti e le posizioni, possiamo dire che le storie presenti all’interno hanno il sapore dei mille piatti che seguendoli si possono assaggiare. Dai grandi ristoranti alle trattorie, il filo conduttore rimane quello libero dell’assaggio.
L’ospitalità scelta, per presentare la guida, è quella sobria di Panino Giusto in Piazza Cavour 17, un locale coerente con la filosofia di recensione e dove il panino risulta l’esatta congiunzione tra semplicità e gusto. Partesa, altro partner d’eccezione dell’evento, offriva un meraviglioso Bolgheri (e non solo, ma ho amato solo lui), mentre gli chef dei ristornati Chinappi, Sora Maria e Arcangelo e Panino Giusto, realizzavano live dei panini gourmet d’eccezione. I CENTO di Roma e Panino Giusto, ce n’è per tutti i gusti.