Finalmente la notizia è arrivata. La”sceicca” Al Mayassa Bint Hamad a Doha capitale del Qatar, città dove si è riunito il Comitato del Patrimonio mondiale Unesco, ha annunciato che il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato è Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Le coltivazioni di nebbiolo, barolo e moscato bianco diventano così un bene universale, un riconoscimento importante che suggella l’unione uomo-natura-cultura. L’Italia arriva con questa nomina a 50 siti inscritti nella World Heritage List e raggiunge così un risultato di grande valore, in quanto è il paese con il maggior numero di siti riconosciuti dall’Unesco. Soddisfatto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina che ha dichiarato: “L’iscrizione del paesaggio vitivinicolo delle Langhe, Roero e Monferrato nella Lista dell’UNESCO è un riconoscimento fondamentale per affermare il valore culturale della nostra agricoltura. È la prima volta, infatti, che l’UNESCO riconosce un paesaggio vitivinicolo italiano quale bene unico al mondo, patrimonio dell’umanità per la sua eccezionalità rurale e culturale. Si tratta di un risultato prezioso per il nostro made in Italy perché rafforza il posizionamento a livello di mondiale di alcune delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro paese. Al tempo stesso l’UNESCO ha riconosciuto, con l’iscrizione delle Langhe-Roero e Monferrato nella sua lista di eccellenza, l’essenzialità dell’agricoltura e degli agricoltori quali sentinelle nella conservazione del paesaggio”.