Giulia Steffanina:”Io come Celestino V, dal gran rifiuto per l’universo giuridico abbracciando la passione per la pasticceria”

Il mercoledì di Excellence è targato #ricettadidonna. Oggi, la storia che vogliamo raccontarvi, riguarda una donna di successo nel mondo della pasticceria, Giulia Steffanina. Dal 2011 è socio co-fondatore della Scuola di Cucina e Pasticceria Les Chefs Blancs a Roma. Laureata in Giurisprudenza, Master in Food & Beverage presso la I.S.P. Italia e attestato di sommelier presso A.I.S. Docente tecnico di panificazione presso l’istituto alberghiero di Tor Carbone Roma e per molti anni in scuole italiane per corsi professionali ed amatoriali di pasticceria. 

Cosa l’ha ispirata a lasciare il mondo giuridico per quello culinario?

È stato molto semplice devo dire. Come Celestino V c’è stato anche per me il gran rifiuto. Scegliere tra tribunali, carte e scadenze e persone scontente oppure tra profumi inebrianti, creme e ganache e regalare un sorriso? Voi cosa avreste fatto?

Come nasce la sua passione per la pasticceria?

Fin da bambina ho sempre amato cucinare a casa anche da sola e poi distribuivo alle amichette del palazzo. Quello che mi spingeva a cucinare non era solo il puro piacere di farlo ma, il pensiero che con quel piatto mi prendevo cura di qualcuno, che dal primo assaggio avrei scatenato emozioni e spesso ricordi lontani.

Una passione che trasmette insegnando…

Forse dovrebbero rispondere i miei tanti allievi che si sono susseguiti negli anni alla scuola. Devo dire che il vero motore è proprio la passione, senza di quella non si va da nessuna parte. Non è tutto rosa e fiori ma, almeno quella ci spinge e ci motiva nei momenti di difficoltà. La passione va oltre è quella che ti fa fare sacrifici senza fatica e senza accorgetene.

E la trasmette anche in tv?

Per tanti anni ho preso parte ai vari programmi del canale Alice, collaborando anche con la rivista. La più grande soddisfazione è proprio quella di sentirsi dire che sotto la mia guida ogni dolce sembra facile da realizzare grazie alla chiarezza delle spiegazioni.

Quando ha deciso di fondare la sua scuola di cucina?

Ho sempre sognato di avere una scuola di cucina. Mi piace avere un rapporto diretto con le persone, conoscerle, scoprire le motivazioni che le spingono a frequentare un corso e cercare insieme di realizzare il loro sogno personale e professionale.

Quali sono gli ideali principali che trasmette ai suoi studenti?

Intanto che i sogni possono trasformarsi in realtà come è successo per me. Cerco di trasmettere non solo le tecniche ma, soprattutto di riuscire a realizzare un dolce che possa rappresentarli e possa esprimere la personalità di ognuno.

Un dolce che la rappresenta di più? E perché?

Mi piacciono i dolci semplici e ben realizzati. Soprattutto ricette classiche. Sarei sicuramente una crème brûlé. Morbida, cremosa, non eccessivamente dolce ma, con una crosticina di zucchero croccante e leggera che si rompe e al primo cucchiaino inizia la magia.

Qual è, per lei, la ricetta di donna?

Sicuramente un dessert al piatto, ben articolato dove si trovano il morbido, il croccante, il caldo, il freddo. Un dolce che sprigiona diverse sensazioni dall’acido, allo speziato, al fruttato e al floreale. Proprio come le donne che nascondono molteplici aspetti e sono multitasking da sempre.