Valerio Mattaccini è il protagonista della rubrica #NoMoreExcuses. Non possiamo più aspettare e, come dice il grande Massimo Bottura, non abbiamo più scuse per effettuare, nelle cucine italiane da quelle professionali a quelle casalinghe, la svolta green eco-sostenibile. Per questo, oggi, ne parliamo con Valerio, fresco di apertura del nuovo locale Treefolk’s Public House.
Iniziamo parlando del nuovo locale, il Treefolk’s, come sta andando nonostante il periodo?
Siamo partiti alla grande con una cena stampa per poi procedere all’apertura ufficiale e siamo sold-out da diverse settimane. Credo siano due le variabili di questo iniziale successo: sicuramente il nostro ufficio stampa per l’ottima comunicazione e poi, ma forse soprattutto, per il nostro beverage, il vero core del locale.
Cosa c’è di particolare per quanto riguarda il beverage?
Come dicevo è il nostro punto forte, essendo i Beer Fellas importatori e selezionatori di Birra e Whiskey. Di quest’ultimo, poi, possediamo oltre 40 etichette di marchi vintage non più in produzione. Caratteristica che difficilmente, a Roma, qualcun altro può vantare. I fratelli Buresti e Simone Casadio hanno fatto davvero un gran lavoro.
Dove vede Valerio Mattaccini la sua impronta eco-sostenibile in cucina?
È fondamentale la selezione del produttore che deve avere passione e professionalità oltre che una materia prima di spiccata qualità. Tutti i produttori ai quali mi affido hanno sempre un occhio rivolto all’eco-sostenibilità. Inoltre, in cucina, dalle bucce del limone alle bucce del pomodoro e della frutta vengono sempre riutilizzate per essiccarle o aromatizzare. Cerchiamo di avere quell’attenzione in più che oggi è necessaria.
Qual è la tua ricetta che consideri più di cucina circolare?
In realtà sono varie, ma principalmente ti direi la carne. Della carne non butto via davvero nulla tra fondi bruni e brodi. Ad esempio, la cotenna del guanciale la riutilizzo sempre soffiata nei miei piatti.
Il consiglio anti-spreco per i lettori?
Probabilmente direi la spesa più spesso. La vita sta diventando sempre più frenetica, corriamo durante tutta la giornata e abbiamo sempre meno tempo. Dobbiamo cercare di essere più attenti, andare nei mercati e parlare con i produttori. Ciò ci darà più coscienza del prodotto e, quindi, ci invoglierà ad averne più cura.
Un altro piccolo consiglio che mi sento di dare è usare un sacco di iuta al posto delle buste di plastica per evitarne lo spreco. Ed infine quello di tornare ad utilizzare i piatti di ceramica, non quelli di plastica. Sempre per il concetto di prima, per cui tutti siamo sempre di corsa, spesso, per comodità si usano le stoviglie di plastica. Ma dobbiamo ricordarci che veniamo anche da una tradizione ceramista importante.