Appio Tuscolano alla riscossa con Favilla, la pizzeria di Giulia

Andare a cena fuori non sempre significa fare un’esperienza gastronomica diversa, originale ed emozionante, non sempre significa vivere atmosfere ovattate da ristorante stellato. Ci sono serate da comfort food, da una buona pizza con gli amici o da voglia di mangiare qualcosa fuori casa in pieno relax in un posto dove sentirsi a casa. A dire il vero i posti così scarseggiano, a parte qualche storica trattoria, quelli più moderni cercano sempre di essere qualcosa in più. Però se vi capita di andare da Favilla, nuova pizzeria del quartiere Appio-Tuscolano, in una traversa di piazza di Re di Roma, che fugge dal traffico dell’Appia Nuova, appena oltrepassata la porta avrete la sensazione di essere in un posto familiare. Sarà il locale raccolto con pochi coperti, l’arredamento curato o il sorriso di Giulia e del suo giovane staff che vi accoglie, ma la sensazione è proprio questa. Favilla è il ristorante pizzeria che si candida da subito ad essere un riferimento di quartiere. La comfort zone per le serate conviviali, quando sfuggi alla confusione perché sei stanco dopo una giornata di lavoro, o quando vuoi rimanere in zona se vivi nei dintorni. Cosa, quest’ultima non proprio facilissima, visto che il quartiere non si può definire fervido dal punto di vista del food rispetto ad altre zone di Roma. E anche su questa scelta Giulia Pate è stata lungimirante.

Lei, trentenne romana e appassionata, ha preso la gestione di una pizzeria di vecchia data rinnovando il format per restituire nuova vita a questo locale che oggi accoglie un progetto di imprenditoria al femminile che le somiglia a cominciare dal nome: “Con il tempo l’ho reso mio, gli ho dato un’anima. Così, come una scintilla, la prima di quando accendi un fuoco, è nato Favilla. Ho cercato di mixare una veste moderna con qualche tocco vintage dell’arredo rispondendo a un’esigenza di semplicità”. Stesso criterio anche in cucina: semplicità che non va tradotta con banalità, ma come scelta di non essere sopra le righe, con finti vezzi gourmet o vorrei ma non posso. Un’offerta su misura nel menu, dai fritti ai dolci, passando per le pizze o la cucina tradizionale, il tutto curato e personalizzato con tocchi creativi che rimangono ben impressi. Tra i prodotti più apprezzati ci sono i fritti, tutti rigorosamente home made e preparati al momento, come il supplì aromatizzato con zeste di limone che colpisce al primo morso, le polpette di bollito servite con salsa verde, il baccalà pastellato abbinato a una crema di senape al miele.

Poi ovviamente ci sono le pizze, le regine del menu, pensate dopo corsi di impasti e di lievitazione che Giulia ha seguito insieme al compagno Giorgio, ideatore del primo locale di Hot Dog della capitale. Impasto leggero, con miscela di farine tra semi integrale di tipo 1 e grano duro di tipo 0, maturazione tra le 48 e le 72 ore, e una lenta lievitazione che lo rende leggerissimo e altamente digeribile. Una pizza per dimensione e peso a metà tra quella romana e quella napoletana (panetto da 230 gr), bassa ma non eccessivamente sottile e con un bordo poco più alto di una classica romana, pur conservandone la gustosa croccantezza. Tra le più gettonate la Bufalina con fior di latte, pachino e olive taggiasche terminata in uscita con bufala e basilico; e l’azzardo, come la definiscono Giulia e Giorgio, la Fish & chips, base focaccia, polpo cotto a bassa temperatura, patate schiacciate, crema di burrata e peperone “incruscato” con effetto crunch sul finale. In carta, oltre alle classiche, alla voce “Sfavillanti” si fanno notare Roma, fior di latte e cicoria ripassata con aggiunta nel piatto di filetti di alici, bufala a crudo e mentuccia romana, Armonia, fiordilatte, zucchine, crema allo zafferano e prosciutto crudo, e Non la volevano, patata dolce cotta al forno, guanciale e funghi porcini saltati in padella.

Per soddisfare quella fetta di pubblico non amante della pizza o poco incline a mangiare lievitati, oltre agli antipasti e ai dolci espressi, Favilla propone una serie di primi che strizzano l’occhio alla tradizione romana e di secondi come tagliata o hamburger che arrivano dalla storica macelleria di Angelo Feroci. Come racconta Giulia il menu segue la stagionalità e variamo i piatti in carta ogni tre mesi circa, mettendo sempre grande attenzione nella scelta delle materie prime e dei nostri fornitori italiani. Pomodoro Inserbo, eccellenza campana, pecorino romano biologico Cibaria, azienda dei Castelli Romani, fior di latte del caseificio Fragola, pasta fresca del Pastificio Secondi e quella di grano duro Felicetti. Come potete vedere e anche assaggiare, vogliamo essere semplici ma con qualità”.

Favilla – Pizzeria con Cucina

Roma, via Urbino 35