Il borghetto dei pescatori di Ostia e la frittata di telline // Storie di Mare

Ad Ostia, dove sono nato, a ridosso del canale dei pescatori, risalente al 356 AC ed anticamente usato dai romani per il drenaggio delle paludi, nasce il “Borghetto dei pescatori“, cosi lo chiamiamo noi lidensi.

La zona del borghetto, a ridosso del Canale dei Pescatori, tra il Mar Tirreno e la pineta di Castel Fusano, fu dapprima insediata, nel 1890, da pescatori napoletani, ai quali la “Pia Associazione di San Nicola nella Basilica di Bari” donò una statua raffigurante San Nicola di Bari, protettore dei pescatori, scolpita nel marmo di Trani.

Tra il 1919 e il 1928 venne costruita una chiesetta dedicata a San Nicola di Bari.

Successivamente, nel 1931, quando con la costruzione del tratto di lungomare vennero demolite le baracche dei pescatori, questi rischiarono di essere riportati nelle loro zone d’origine, ma la scrittrice Margherita Sarfatti intervenne a loro favore facendo costruire sei case rosse a due piani. Il borghetto fu ufficialmente inaugurato il 4 aprile 1932.

Il borghetto è tutt’ora cosi, come 90 anni fa, ed alcuni anni fa, il nonno di un mio caro amico mi raccontava le storie di quando Ostia era solo il pontile e la via del mare, il borghetto dei pescatori e poche altre case.

All’epoca i pescatori del borghetto vivevano ovviamente di pescato, dando via i pezzi più pregiati e tenendo per loro il pesci detti “poveri”, tra i quali c’erano le telline, all’epoca abbondantissime tanto che si potevano pescare mettendo le mani tra la sabbia, e facendo andare via i granelli. Questo in realtà avveniva anche solo venticinque anni fa, quando ero bambino e per divertimento andavo con la mia rastrelliera a mano, alla secca davanti la vecchia pineta a pescare le telline (so che oggi è vietato e se ti colgono in fragrante sei soggetto a multe salatissime, ma questa è un altra storia). Ce ne erano tantissime.

Quindi i pescatori del borghetto dopo avere venduto il pescato, tenevano parte delle telline. Un altro ingrediente che avevano a disposizione in abbondanza erano le uova fresche delle galline che razzolavano davanti alle sei case a due piani. Ne nacque dunque un piatto che era la frittata con le telline.

Le telline venivano aperte con aglio, olio e peperoncino, e venivano aggiunte poi le uova, che si mischiavano e si condivano con il liquido di cottura delle delicate conchiglie, alle quali non veniva mai tolto il guscio, perché l’uovo lasciato morbido si insinuava all’interno quasi come a triplicare la polpa del frutto di mare rendendo l’esperienza idilliaca.

Questa storia mi ha fatto elaborare un piatto che ho avuto in carta fino a pochissimo tempo fa. Un piatto che mi rende orgoglioso perchè ho rappresentato una vecchia ricetta del lembo di mare che mi appartiene, del territorio in cui sono nato e cresciuto e che forse sarebbe stata persa nel tempo che avanza.

Sono lieto di condividere questa storia e questa ricetta con voi: Frittata morbida con cardi e frutti di mare.

BSC01190

Ristorante Il Tino & Quarantunododici

Via Monte Cadria, 127

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