Lo stile dei consumi degli italiani, mutato anche a causa della crisi economica, si dirige verso il wellness, quindi verso benessere e food safety, accompagnato però dalla voglia di sperimentare nuovi gusti e sapori e dalla ricerca di gratificazioni personali. Questo è quanto emerso nel corso del convegno di IRI (Information Resourches Inc.), “Le Nuove Frontiere del Food”, tenutosi a Cibus. Il convegno ha evidenziato che l’alimentare si è imposto come elemento trainante dei consumi nella Grande Distribuzione: per ogni 100 euro spesi in prodotti confezionati di largo consumo in Gdo, oltre 68 sono destinati ad alimenti e bevande. Tra le macro categorie più richieste figurano: gelati e surgelati; freschi confezionati; drogherie e alimentari; bevande; ortofrutta confezionata.
Il convegno odierno di Future Food Institute di Bologna ha sottolineato che il futuro del cibo passa anche attraverso cambiamenti nei comparti dell’allevamento e dell’agricoltura: dagli allevamenti sostenibili (animal welfare e zootecnia di precisione) alle proteine vegetali, dalle tecnologie idroponiche in agricoltura a LED e modulazioni di variabili come temperatura e umidità per portare i prodotti freschi in città grazie alla coltivazione verticale.
I progressi del settore alimentare italiano dovranno essere difesi tramite un’attenta e corretta etichettatura dei prodotti e dal proliferare di fake news.
Il tema delle etichette alimentari è stato al centro del convegno “Etichette alimentari nel caos: dai campioni nazionali a regole condivise in Europa“, organizzato da Agrisole, il quotidiano digitale del settore agroalimentare del Sole 24 Ore, e tenutosi nell’area talk di Cibus Innovation Corner (promosso dal Gruppo Food). Sono state presentate le ultime novità legislative sull’asse Roma-Bruxelles (con regole nazionali che spesso hanno anticipato quelle comunitarie) e le sovrapposizioni che a volte si sono venute a creare tra misure relative all’ambito della Salute e quelle invece legate alle Politiche agricole. Bruxelles, dopo il recente regolamento sull’indicazione in etichetta dell’ingrediente principale, sta valutando l’opportunità di varare regole nuove e ha invitato i protagonisti della filiera a individuare una posizione comune.
Le fake news alimentari danneggiano sia i consumatori sia le aziende alimentari, come è stato sottolineato dai Giovani di Federalimentare, che hanno presentato a Cibus l’Osservatorio Alimentare, una piattaforma web per la corretta informazione alimentare. Collegandosi al sito Osservatorioalimentare.it, sarà possibile segnalare o chiedere informazioni su fake news sospette, che saranno analizzate da un team di esperti.
Per sostenere e valorizzare il Made in Italy alimentare, la Coldiretti e alcune industrie alimentari italiane hanno dato vita a “Filiera Italia”, una nuova realtà associativa (presentata oggi a Cibus) che difende i valori comuni dell’identità territoriale e il “saper fare” nazionale.
Federalimentare ha tenuto ieri a Cibus la sua Assemblea Nazionale annunciando che il fatturato delle industrie alimentari per il 2018 punta a 140 miliardi di euro, con un export lanciato verso i 34 miliardi, come ha sottolineato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare.
Federalimentare ha organizzato oggi anche un incontro sul tema degli sprechi alimentari, cui ha partecipato l’eurodeputata Simona Bonafè, che ha spiegato come nella legislazione europea sia stato inserito per la prima volta un pacchetto sull’Economia Circolare per contrastare lo spreco alimentare e incentivare la donazione delle eccedenze.