Ci troviamo a una trentina di chilometri da Parma, Capitale della Cultura 2020, nel cuore delle terre di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. Siamo nella tenuta storica di Venturini Baldini, una cantina d’eccellenza, un’acetaia storica e un raffinato resort: tutto all’interno di una delle ville più antiche della provincia emiliana risalente al XVI secolo.
La Tenuta – fondata nel 1976 da Carlo Venturini e Beatrice Baldini di cui porta ancora i nomi – è dal 2016 proprietà della famiglia Prestia che hanno dato vita a un progetto di rilancio dell’intera struttura con l’obiettivo di una valorizzazione del territorio e in particolare del suo vino più rinomato, il Lambrusco. Centotrenta gli ettari, 32 vitati tra i 300 e i 400 metri sopra il livello del mare dove si allevano oltre ai vitigni più famosi come Lambrusco, Sorbara, Grasparossa e Salamino, anche Malvasia di Candia Aromatica, Pinot Nero e Chardonnay. E da questi terreni e vigne che si adagiano sui colli emiliani si producono una decina di etichette tra Spumanti Metodo Classico, Spumanti Charmant, Vini Frizzanti e vitigni monovarietali storici.
Ma il vino non è l’unico gioiello di questa tenuta, c’è molto di più se vogliamo valorizzare territorio e tipicità: c’è l’acetaia più antica della provincia e un resort appena ristrutturato, Roncolo 1888 con 11 camere immerse in un parco da fiaba, una piscina e una rete di viottoli e sentieri che portano alle vigne. Il contesto perfetto per parlare di enoturismo, oggi più che mai considerate le condizioni sanitarie e le regole a cui l’accoglienza in genere deve attenersi.
E come ci confermano i coniugi Prestia iniziative e appuntamenti qui in tenuta sono tanti e diversi: “Visto che La primavera è volata via, con l’arrivo dell’estate indubbiamente è aumentata la voglia di uscire. Per questo abbiamo pensato un’agenda di appuntamenti proprio all’interno della Tenuta, che si vanno ad affiancare alle classiche visite in cantina con degustazione. Si tratta di appuntamenti, a numero chiuso per garantire la sicurezza e il giusto distanziamento, è quindi necessario prenotare. La domenica inoltre è possibile prenotare un Picnic per assaporare in tutta tranquillità la natura e la compagnia, duranti i quali si alterneranno proposte gastronomiche di partner locali per offrire le prelibatezze del territorio. I #MercoledìRosé prevedono dalle ore 19 e fine mezzanotte, musica dal vivo e sfiziose offerte culinarie dello street food. Infine per i più tradizionalisti che scelgono il venerdì e il sabato per uscire, perfetto è l’happy hour nel giardino del Wine shop! L’appuntamento è dalle 18 fine le 22”.
I mesi trascorsi sono stati un momento difficile per molte aziende del food & wine, in particolare di chi ha sempre puntato a valorizzare territori e prodotti si è trovato incastrato, anche scoprendone i vantaggi, in un mondo tutto virtuale e digitale. E Julia Prestia non si è sottratta a questo avvenimento, anzi consapevole delle nuove esigenze si è lanciata con entusiasmo nel cambiamento: “Da quando è stata acquisita la Tenuta abbiamo avviato un progetto di rilancio della struttura con l’obiettivo della valorizzazione del territorio e del Lambrusco. L’idea era quella di proporci come punto di riferimento enoico per la provincia di Reggio Emilia: la Wine Valley dell’Emilia Romagna che andava arricchire le proposte della regione che già vedevano ben consolidate la Food Valley e la Motor Valley. Il nostro progetto quindi mirava a esaltare la produzione vinicola, Lambrusco in primis. Per questo abbiamo appena ristrutturato il resort, creato uno Chateau D’Emilia, con 11 camere per poter accogliere gli ospiti e fargli godere un’esperienza a 360 gradi. Avremmo dovuto inaugurare ufficialmente a maggio, ma l’emergenza Covid ci ha imposto di rimandare l’opening ma non ci ha fatto cambiare i progetti. Il 25 Luglio il resort aprirà i battenti, il tutto in piena sicurezza. Il numero ristretto di camere e gli ampi spazi a disposizione sono una garanzia di social distancing. La quarantena non ha rallentato il nostro entusiasmo e la voglia di promuovere vino e territorio: abbiamo organizzato molti tasting a distanza con la stampa e potenziato le nostre vendite online. Abbiamo rafforzato la presenza online per dare la possibilità ai nostri consumatori di trovare facilmente il nostro vino e, abbiamo aumentato i nostri investimenti marketing nel digitale e ora stiamo lavorando per entrare in nuovi canali esteri. È in atto un cambiamento strutturale sulla distribuzione del vino di qualità con un forte aumento del B2C e ci stiamo organizzando per essere pronti e presenti”.
Il vino di punta è il Lambrusco, che per associazione mentale e da tradizione è un vino di facile beva, da tovaglia a quadri o abbinato al pop corn come cantava Ligabue. Ma negli ultimi anni gli stereotipi intorno a questo vino, sicuramente tipico e tradizionale, sono caduti.
Come sottolineano Julia e il marito: “il Lambrusco viene da sempre percepito come un vino semplice e immediato, leggero e di facile beva, quello che non si sa è che in realtà è un vino complesso e delicato da produrre. Ed è un vino eclettico, leggero ma sapido, conquista anche i palati più esigenti. E il grande lavoro qualitativo che è stato fatto negli ultimi decenni, lo sta affrancando da quella nomea di semplice vino da tavola, molto apprezzato anche all’estero, sta entrando di diritto nelle liste vini di ristoranti rinomati. Nella versione rosè sorprende per la sua eleganza. Noi stiamo lavorando per la conoscenza e valorizzazione del Lambrusco in tutte le sue declinazioni dal rosso al rosato. Da quasi un decennio, alcuni produttori emiliani hanno portato avanti un rilancio del Lambrusco tramite la produzione di lambruschi di ‘nuova generazione’ lontani dagli stereotipi dei vini frizzanti dolci, prodotti industrialmente e serviti con cubetti di ghiaccio. La nostra azienda ha sempre puntato su vini di altissima qualità, creati dalle nostre uve, a basso grado di zuccheri e dal carattere secco ed eleganti al palato. Già dagli anni 80 Venturini Baldini, tra i primissimi in Emilia Romagna, si è convertita al biologico”.
Dunque più qualità nella produzione, c’è più curiosità nel consumatore e voglia di sperimentare anche a tavola alla ricerca degli abbinamenti perfetti. E i padroni di casa ci svelano il loro matrimonio gastronomico preferito: “Proprio per il suo eclettismo – nelle sue diverse varianti rosso, rosè e bianco – può sposarsi perfettamente con diverse proposte culinarie, sia con piatti della tradizione sia con proposte più sperimentali e all’avanguardia. Il nostro Cadelvento Lambrusco spumante doc è perfetto come aperitivo, il Rubino del cerro con il suo Bouquet ampio, pulito e fruttato ben si abbina a primi elaborati, mentre il Marchese Manodori con il tannino vivace, armonico, fresco ed elegante, oltre che con primi piatti succulenti, è perfetto con salumi e costine di maiale”.
Ovviamente dalle grandi distese di vigneti e terreni non si produce solo Lambrusco ma anche altri vini fermi da vitigni autoctoni, monovarietali e biologici come il T.E.R.S. Rosso è un 100% Malbo Gentile, Biologico, un vino con un colore intenso e dalla forte personalità che ben si sposa con la cucina tradizionale emiliana.