Lavorare sodo e non arrendersi mai è il motto di Emilia Maresca, 22 anni e già capo pasticcera al Trussardi alla Scala capitanato da Roberto Conti, l’executive chef che ha portato il ristorante milanese a conquistare la sua prima stella Michelin nel 2018.
La talentuosa pasticcera si avvicina a tagliare il traguardo di un anno all’interno della cucina di Conti e ci dà qualche fugace assaggio del menù primaverile: “Lo stiamo sperimentando in questi giorni. Ho provato delle tartellette scomposte con croccante di sesamo e pistacchio e un sorbetto al Gin Tonic che sono piaciuti molto allo chef. È una grande soddisfazione avere carta bianca nella creazione di nuovi dessert, sempre sotto la supervisione dell’executive chef con cui mi confronto. Frutta e verdura di stagione sono una costante nel mio approccio. Dedico molto tempo alla ricerca, in pratica studio anche durante il mio giorno di riposo”, ci racconta.
Eleganza e tratto pulito sono, a detta dei clienti, le caratteristiche più apprezzate di Maresca: “Amo impreziosire i miei dolci con l’oro e ho una cura maniacale dell’estetica. Mi piace prima disegnare il piatto, è da lì che parto. Carta e penna sono per me strumenti di lavoro: quando lo chef cambia il menù prendo appunti e inizio a studiare i possibili abbinamenti”.
Emilia Maresca, formatasi al Campus Etoile Academy, vanta un curriculum di tutto rispetto per la sua giovane età. Dopo i tre mesi a Tuscania completa il suo percorso di studi con uno stage di sei mesi nella pasticceria Mimosa di Roberto Cantolacqua.
“Mi occupavo della vetrina e della piccola pasticceria. Quest’esperienza mi ha aperto le porte di Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo che mi ha confessato di essere stata la prima donna a essere accolta nella sua brigata. In effetti questo mestiere richiede ritmi e orari molto serrati, sarebbe ipocrita non riconoscere che una donna dovrà fare molta fatica. Ma non è detto che non ci riesca”.
Lasciato il Piemonte, Emilia entra come commis nel tempio del lusso del Mandarin Oriental e del suo ristorante stellato, il Seta di Antonio Guida. “Ho imparato tanto dal pastry chef Nicola Di Lena, dalla sua capacità di mischiare la pasticceria classica con quella moderna: è stato un periodo inteso sotto il profilo professionale”.
Il debutto nelle vesti di capo partita di pasticceria Emilia lo ottiene al Pisacco, il bristrot dello chef stellato Andrea Berton, ma il suo sogno è tornare alla ristorazione gourmet. “Quando ho ricevuto la chiamata dello chef Conti per il Trussardi alla Scala non ho esitato ad accettare. Lavoro molto ma sono contenta. Ho ancora tanto da imparare e voglio battere il ferro finché è caldo. Un domani, magari sulla soglia dei trent’anni, mi piacerebbe aprire una mia pasticceria”.