Excellence va in città // FoodTour nella bella e buona Santander

Decido di festeggiare il mio compleanno lontano dalla mia città e mi lascio ispirare dal suggerimento di Ryanair: c’è in offerta un volo verso Santander, so solo che si tratta della Cantabria, Spagna del nord, Oceano, sulla rotta del cammino di Santiago, vicina ad un’altra città che mi aveva ospitato diversi anni fa, Bilbao. Non so perché sono partito per questa città, ma so il motivo per cui sto scrivendo questo articolo: il cibo. Gli spagnoli hanno una viscerale dedizione nell’approccio al cibo, se ne appassionano quasi come se si stessero preparando per andare a combattere alle Termopili; in questo Santander avrà sicuramente risentito della dominazione romana, testimoniabile al MVPAC, Museo della Preistoria e dell’Archeologia della Cantabria. Parto da Ciampino mercoledì 14 giugno e il cielo cantabrese non mi accoglie con un largo sorriso ma non mi sconforto, so come far riequilibrare il mio stato d’animo: andando a mangiare. Prima di partire mi ero segnato alcuni punti di riferimento, tra cui il piccolo club URBAN CLASSICS, in Calle El Sol 9. Sarà il fulcro del mio viaggio, lì conosco Michel, il mio prezioso informatore, che mi consiglia i migliori locali in cui placare i miasmi del mio stomaco. Sono quasi le 20, decido di recarmi in uno dei posti che mi ero annotato, entro con discrezione, chiedo il menu e mi accorgo che anche solo chiedere informazioni sul menu stesso ha un costo: non ho intenzione di investire tutti i miei risparmi per una sola cena così decido, a istinto, di entrare da LA PEPITA, in Calle Casimiro Sainz 17. Proprio il caso di dire che ho trovato la pepita d’oro, uno dei migliori hamburger mai divorati in vita mia, e meritevole di doppietta (ci tornerò il 17, per rendere meno malinconico il mio ritorno a casa). Mentre parlo con Marco, il proprietario, ordino un Pepita Serranita, con carne di porco iberico, al cui interno troviamo formaggio cremoso mancheganico curato, prosciutto iberico croccante, lattuga, pomodoro e cipolla rossa: una vera squisitezza, il pane è artigianale, le salse son create con ricette originali della burgheria, non c’è una cosa stonata in questo locale!

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Il 15 mi dirigo verso il famoso lungomare chiamato El Sardinero, il tempo non mi assiste, percorro la penisola della Magdalena e arrivo sulle due spiagge principali: sullo sfondo mandrie di ragazzi sfidano il vento tentando di cavalcare le onde. E’ qui che si trova la mia seconda tappa: il piccolo ristorante MARIMORENA, Avenida de Pontejos.. anche qui concederò il bis, tornandoci il 17. Nel primo incontro con le simpatiche ragazze del locale (la cuoca vuole conoscermi personalmente) mi affido al loro menù del giorno (che purtroppo ho dimenticato di documentare): fagioli e salsiccia nera, baccalà con salsa e nocciole triturate sopra.. nella seconda visita scelgo alla carta, Anchoas de Santona con quesuco (acciughe di Santona accompagnate dal formaggio tipico cantabrese, il quesuco), risotto de jamon iberico, parmisano y foie (risotto con prosciutto iberico e scaglie di parmigiano) e per concludere ho provato le loro crocchette fatte in casa.. ogni piatto ben curato, delizioso, leggero, mi sono alzato da tavola soddisfatto e per nulla appesantito!

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Venerdì 16 decido di andare verso il porto, al Barrio Pesquero, dove Michel m’aveva caldamente consigliato di fermarmi presso EL MUELLE.. mai scelta fu più azzeccata! Per iniziare prendo delle rabas (totano fritto con la pastella) un cestino pieno che divoro in poco tempo, accompagnato da un ottimo vino bianco, quindi mi butto su una Especialidad en Pescados e ordino un bonito plancha.. non saprei dirvi esattamente cosa ho mangiato, ma il mio apparato digerente ancora mi ringrazia. Prima di congedarmi decido di assaggiare il pulpo a la plancha, un grosso tentacolo condito con una spezia rossa, un sapore così intenso che ancora riecheggia nel mio palato..

Infine per i vostri aperitivi nel cuore di Santander (la città è grande come un quartiere di Roma, diciamo un Pigneto un po’ più allargato..) la strada adatta è Pena Herbosa..qualsiasi locale va bene, il mood è lo stesso, piccoli, accoglienti, carichi di salumi, formaggi, gente che mangia in piedi e ha voglia di condividere sguardi, sorrisi.. io tra i tanti ho scelto BODEGA FUENTE DÉ, mi sono piazzato al bancone, ho ordinato un tagliere con affettato misto, formaggi tipici e del corposo vino rosso, e mi sono dimenticato di me, del mio compleanno, ho persino dimenticato di essere a Santander..potere del cibo.. l’unica cosa in grado di fermare il tempo, prendendolo “per la gola”.

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