L’etimologia della parola cocktail è ancora dibattuta. Ci sono decine di interpretazione e simpatici aneddoti sulla provenienza di questa parola magica: cock=gallo, tail=coda.
Ci sono alcuni che pensano che vengano dai combattimenti tra i galli in voga nelle taverne del ‘600 europeo: al vincitore spettavano le piume del gallo sconfitto, la gloria e ampie libagioni.
Altri narrano di una fanciulla messicana di nome Xock che servì una bevanda miscelata agli ufficiali americani, e furono proprio loro a riportare, in patria, la notizia di una misteriosa bevanda magica.
Ancora, e sembra una delle teorie più plausibili, si pensa che la parola cocktail derivi dal francese “coquetel”, una tipica coppa da vino usata nel Bordeaux, passata poi a New Orleans sul finire del ‘700.
In ogni caso, sia che siano nati per caso che per necessità di mescolare e riciclare i fondi di bottiglia, la volontà di creare e riciclare è sempre stata innata nell’uomo.
E così, dallo sperimentare, la giovane rivoluzione imprenditoriale si riassume in un bicchiere. La scommessa di NIO Cocktails nasce dall’intuizione di Luca Quagliano e Alessandro Palmarin che hanno deciso di stravolgere le abitudini di consumo degli alcolici rendendo accessibili cocktail già mixati che possono essere bevuti in ogni luogo e ogni occasione.
“Ero stanco di lavorare per le multinazionali e avevo voglia di creare qualcosa di mio, così un giorno ho avuto un’idea folle e ne ho parlato ad Alessandro, il quale si è dimostrato entusiasta”
Quante volte, nelle soffuse luci dei locali, siamo rimasti affascinati e incantati a guardare i bartender preparare il nostro cocktail preferito, e quante altre avremmo voluto saper preparare proprio quel Margarita o Cosmopolital; NIO diventa la risposta.
La confezione ha un gusto retrò, come aver in mano un 45giri, una melodia personalizzata per ciascun gusto; la pratica confezione quadrata, contiene una busta di plastica all’interno della quale si trova il cocktail, già mixato, non resta che prendere ghiaccio e bicchiere.
Dal Milano-Torino “preparato con vermouth Carpano e Campari” al Whiskey sour “Fatto con il Bulleit Bourbon”: ad ognuno il suo.