Mi e’ successo di nuovo.
Entrata in una sala gremita di addetti alla ristorazione e persone che ruotano intorno al mondo del cibo, mi fermo un po’ qua e là, e tra un bicchiere di vino e un assaggio di prodotti gastronomici mi viene posta la domanda che più frequentemente viene rivolta a noi cuochi: Quali secondo me saranno le nuove tendenze in cucina.
E’ incredibile quanto difficile sia la risposta. Da un lato la sperimentazione avanza costantemente, dall’altro la tradizione guadagna terreno. Credo che in realtà la naturale evoluzione in ogni campo sia data dall‘innovazione, facendo sì che ogni vera innovazione diventi tradizione e declassando tutto il resto in pura moda di passaggio.
L’aspirazione di ogni cuoco, dovrebbe essere riuscire a creare un piatto che possa entrare di prepotenza nelle case delle persone. E’ successo a molti dei piatti conosciuti ormai in tutto il mondo, basti pensare al Tiramisù’ .
Come lo possiamo definire? Un piatto di innovazione o di tradizione? E se tornassimo a mettere la tecnica al servizio della buona riuscita di un piatto e tornassimo a definire un piatto semplicemente come buono o no?
Ma ancora, prima di tutto ciò, protagonista indiscusso deve rimanere l’ingrediente. Purtroppo mi capita spesso di vedere ragazzi ossessionati dal bel piatto senza la sostanza dell’ingrediente scelto con cura. Mi ricordo che uno dei miei primi insegnanti mi ripeteva:
Iside, ricordati sempre, nel piatto, quello che ci metti ci trovi.
Quali saranno le nuove tendenze di cucina lo vedremo, sono certa però che sarà il lavoro di squadra tra produttori e cuochi la strada per costruire i piatti del futuro che rimarranno sulle tavole come piatti della nuova tradizione.