Trattoria Pennestri, il nuovo indirizzo per la tradizione (“contaminata”)

Il boom delle moderne trattorie non conosce sosta a Roma: c’è sempre più voglia di tradizione, di sapori forti, di cucina del ricordo, in un panorama trasversale che va dalla cucina stellata ai locali tutta comunicazione e design e niente carattere. E quindi sempre più spesso ai nomi storici (Flavio al velavevodetto, Cesare al Casaletto e tanti altri) si accostano nuove aperture che fanno del quinto quarto e delle sedie in legno un must. Un nome degno di nota è sicuramente quello della Trattoria Pennestri, recente apertura in zona Ostiense, nata da un’idea di Tommaso Pennestri, italo-danese, e Valeria Payero, argentina, entrambi con lunghi curriculum carichi di esperienze in locali di prestigio, che hanno voluto dar vita ad un posto nel quale poter contaminare le ricette della tradizione romana.

Entrata

Coratella, animelle e trippa in un ambiente accogliente, dai colori caldi, forse un po’ rumoroso quando è pieno ma che ricrea in maniera piuttosto accurata la classica atmosfera da trattoria. Una carta dei vini essenziale ma interessante ed un menu che conferma le intenzioni dello chef (“contaminare la tradizione”) al punto da strizzare l’occhio al concetto di bistrot, soprattutto per quel che concerne i primi piatti. Apro la cena con un calice di Franciacorta Brut “Gatti”, che ha anche il pregio d’esser servito alla temperatura ideale. Subito dopo l’ordinazione mi viene servito il benvenuto dello chef, una freschissima Panzanella con cetrioli, davvero piacevole al palato, e che preannuncia un ricorrente utilizzo alla componente acida.

Per l’antipasto opto per il Coniglio e giardiniera all’aceto, origano e menta, piatto veramente interessante, nel quale il sapore del coniglio è addomesticato da una eccellente marinatura. Sapore fresco, appagante, vien voglia di mangiarne in grandi quantità.

Coniglio

Terminate le bollicine continuo con un calice di Verdicchio “Le Oche” bio – Fattoria San Lorenzo di buona struttura. La mia grande curiosità per il primo, le Pappardelle con polpo al vino rosso e pecorino è in parte delusa a causa della cottura della pasta, eccessiva al punto da rendere le pappardelle morbidissime, ma in compenso il matrimonio tra polpo e pecorino si rivela intrigante.

Pappardelle polpo e pecorino

La cena continua con le Animelle impanate, salsa di zucca e verdure saltate: non amo mangiare le animelle quando vengono cotte in grandi pezzature, le preferisco ridotte in piccoli pezzetti, ma questa volta la panatura e la cottura le rendono davvero gustose e ben accompagnare dagli altri elementi presenti nel piatto. Assaggio anche i Saltimbocca di polpette e patata schiacciata al limone, piatto ordinato da uno dei miei amici, ed è amore al primo boccone: salsina perfetta, consistenza della polpetta ottima, sapidità equilibrata nel migliore dei modi, ottima rivisitazione.

Animelle

La cena si chiude naturalmente con il dessert, e contro la mia regola che mi “obbliga” ad ordinare il tiramisù per avere un termine di paragone con tutti gli altri locali che recensisco, opto per la Panna cotta con confettura di visciole e ciambelline al vino e la scelta si rivela quanto mai azzeccata, per sapore e consistenza.

Panna cotta

Margini di miglioramento? Ci sono, ad esempio nell’acustica da migliorare, nell’esecuzione dei primi (sia gli abbinamenti che la cottura) e nella gestione dei tempi, a causa delle attese talvolta troppo lunghe tra una portata e l’altra. Ma nel complesso Trattoria Pennestri è un locale molto interessante e che merita la visita: buone materie prime lavorate in modo ottimale, piatti della tradizione bene eseguiti, rivisitazioni intriganti, bellissima atmosfera.

“Trattoria Pennestri”

Via Giovanni da Empoli, 5

00154, Roma – Tel: 06.574 2418

Email: [email protected]

Sito: trattoriapennestri.it