Alla scoperta dei sapori Emiliani: La Tigella!

Zocca, deliziosa località boschiva dell’Appennino emiliano-romagnolo (siamo a 800 m.s.l.m), è celebre per aver dato i natali alla rockstar Vasco Rossi (ancora oggi si assiste ad un festoso pellegrinaggio attorno alla sua villa) e al re incontrastato della “tigella” modenese, Ilvano Prostrati. A quest’ultimo, il merito di aver recuperato e valorizzato un patrimonio agroalimentare che appartiene alla storia della comunità locale. La tigella (o crescentina) prende il nome dal manufatto in terracotta ricavato con la terra argillosa dei castagneti, e utilizzato da scaldare fra le braci. Al suo interno si pongono successivamente piccoli dischi di pasta realizzati con ingredienti naturali e senza conservanti, separati tra loro da foglie di castagno essicate. Da sempre, qui, terminata la cottura nei forni a legna, si degustano calde e dopo averle tagliate in due parti uguali. La farcitura ottimale è la “cunza”, un saporito trito di lardo, pancetta, aglio e rosmarino.

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In assenza di questo, risultano ideali da consumarsi con una fetta di salame, di prosciutto o con formaggi freschi spalmabili.

A livello gustativo, non è da meno la versione dolce con un ripieno di confettura naturale di frutti di bosco. Ilvano ne è ancora oggi l’interprete più affidabile e scrupoloso. Così, senza (ri)scomodare Vasco, se raggiungerete Zocca, tornante dopo tornante, salita dopo salita, la visita al suo negozio-laboratorio vale da sola l’intero viaggio. Qui, accanto alle tigelle sfornate ogni mattina e confezionate rigorosamente a mano una ad una, non manca la possibilità di assaggiare altre prelibatezze tipiche di queste montagne. Dall’ottimo Parmigiano Reggiano prodotto da un caseificio locale d’altura (stagionato 40/60 mesi) all’ampia scelta di funghi porcini freschi ed essiccati raccolti nei boschi incontaminati della zona. Quindi, lardi, pancette, e lo strolghino, un salame piuttosto magro di dimensioni ridotte, ottenuto dalle rifiniture magre del culatello.

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Da gustare anche gli ottimi mieli (castagno, tiglio, acacia, millefiori) raccolti da alveari stanziali e nomadi a dimora nei pianori attorno a questa località, e la gamma di liquori realizzati da artigiani del luogo: in primis il nocino, ottenuto solo con il mallo delle noci e proposto anche in versione “riserva” con 5 anni di affinamento in barrique; quindi il “laurino” con infuso di bacche di lauro, il “gineprino”, il “mirtillino” e il “fragolino”. Tutti ottimi come digestivi.

Il Montanaro – Ilvano Prostrati

http://ilmontanaro.it/sito2/

Via Roma, 207
Zocca (Mo)

Tel. 059987417

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