Autentica, croccante, gustosa e a tratti gourmet: Patatas Nana

Un incontro può cambiarti la vita ed essere l’inizio di una grande storia. E l’incontro tra Francesco e Michele ha dato vita a una vera e propria storia di gusto.
Ma andiamo con ordine, chi sono innanzitutto i protagonisti Francesco e Michele? Michele è uno chef creativo, Francesco un commerciale caparbio. Michele ha un ristorante, il Bistrò Nana, Francesco vuole diventare suo fornitore, ma Michele non acquista niente da Francesco. Fin qui nulla di speciale, ma le cose cambiano quando Francesco, durante le sue tante visite al Bistrò, scopre Patatas Nana.

Una apparentemente semplice patatina diventa a tutti gli effetti un progetto rivoluzionario. Racconta Francesco Mazzaferri: “Quando ho assaggiato le patate preparate da Michele ho avuto la netta sensazione di sentire il sapore delle patate, quello vero, per la prima volta. Non era qualcosa di artificiale o costruito, ma un gusto antico, autentico, non so come spiegarlo. In poche parole sono rimasto fulminato e subito è venuta l’intuizione di mettere Patatas Nana in un sacchetto, così da rendere lo stupore dell’assaggio alla portata di tutti”.

Secondo Francesco la rivoluzione di Michele è stata non solo trovare la materia prima migliore, ma soprattutto non aggiungere nulla a qualcosa che era già perfetto di suo. E questo goloso prodotto, che sa trasformarsi in qualcosa di più che una stuzzicherei da aperitivo, stupisce al primo assaggio per la sua semplicità.
Un prodotto che stupisce, perché? Quali sono le sue caratteristiche di gusto che la rendono così speciale?
“Le patate scelte per la preparazione delle Patatas Nana sono le Agria, coltivate secondo tradizione nella zona della Vega Grandina in Andalusia (Spagna) e irrigate con l’acqua incontaminata del Rio Dúrcal, che nasce sulla Sierra Nevada e contribuisce al loro sapore unico. Una volta tagliate a fettine, vengono semplicemente fritte in padella con olio di girasole puro a 155 °C, scolate, asciugate, lasciate raffreddare a temperatura ambiente e leggermente salate a mano con sale fino marino. Tutto qui” – ci spiega Francesco Mazzaferri – “In un’epoca in cui ‘aggiungere’ è un atteggiamento impulsivo e compulsivo, forse per nascondere la mancanza di qualità o per cercare di offrire qualcosa di più, abbiamo dimenticato gli antichi sapori, abbiamo disimparato a conoscere il colore naturale delle cose, abbiamo perso la conoscenza del vero e del genuino”.

Pochi ingredienti, dunque, altamente selezionati. E altrettanto ‘genuino’ il processo di confezionamento: “questo viene effettuato con macchinari di ultima generazione che garantiscono l’originale sapore del prodotto senza aggiunta di gas conservanti, come indica anche la breve scadenza delle chips che hanno una shelf life di soli 4 mesi”, continua l’ideatore del progetto.
Ora non resta che mangiare Patatas Nana. Con le mani, dal sacchetto, una tira l’altra, ma questa chips sa essere molto gourmet: scaldate o fredde, in accompagnamento a drink , vini, champagne; da proporre come tapas, ma anche utilizzate come contorno per altre ricette. “Punto di forza del prodotto è la sua versatilità anche per quanto riguarda la possibilità di ricettazione – interviene Michele, lo chef – si possono condire con lime e pepe, oppure con succo di pompelmo, con guacamole, o accompagnare con alici marinate in aceto o con polpo bollito, fino a spingersi a preparazioni più complesse”.

Una scoperta casuale, un’intuizione, un prodotto vincente sul mercato e sicuramente una bontà contagiosa. Tutto questo è Patatas Nana.