Non molti lo sanno, ma la pizza napoletana, nel 1700, nasce come street food e si diffonde grazie ai venditori che, a piedi prima e poi muniti di bicicletta, vendevano le pizze percorrendo le vie della città. La riscoperta, in questi anni, del cibo da strada e lo sviluppo esponenziale dei food truck in giro per il mondo non poteva lasciare indifferente AVPN, l’Associazione verace Pizza Napoletana che conta 900 affiliati sparsi in tutti i continenti.
“Abbiamo osservato con grande curiosità e attentamente studiato il fenomeno dei food truck – spiega Antonio Pace, Presidente AVPN – Una tendenza che, partita dagli Usa, si è estesa rapidamente a livello globale. Abbiamo preparato una certificazione ad hoc e ci sembrava giusto che la prima fosse proprio di un napoletano “verace”, Alessio Lacco. Un pizzaiolo cresciuto in AVPN, che sta riscuotendo negli States uno straordinario successo”.
Il giovane pizzaiolo in questione si chiama Alessio Lacco e alla sua pizzeria, in realtà una meravigliosa Apecar del 1982, è stato assegnato il numero di certificazione 900. E, agli appassionati delle combinazioni dei numeri, non sfuggirà il fatto che 900° Fahrenheit, pari ai nostri 480° C, è esattamente la temperatura per la cottura della vera pizza napoletana.
Ma chi è Alessio Lacco? Napoletano, classe ‘91, una passione per la pizza che lo accompagna sin da quando era ragazzino, con zio William come mentore e il desiderio, un giorno, di trasferirsi negli States e provare a realizzare il classico american dream. Ma prima, saggiamente, decide di seguire il corso AVPN, convinto che la professionalità premi sempre.
“Sapevo che dall’altra parte dell’oceano avrei avuto bisogno di un endorsement come quello offerto dal marchio AVPN – spiega Alessio Lacco – e così è stato. Gli Americani sono giustamente attenti alla qualità e al rispetto delle regole. Se arrivi in casa loro a proporre un prodotto iconico come la pizza napoletana, vogliono che sia fatta seguendo tutti i crismi. Il resto, come spesso accade, è stato contrassegnato da una serie di fattori dove il destino, e anche la fortuna, hanno giocato un ruolo determinante”.
L’avventura americana del ragazzo inizia nel 2013 e parte da Dallas, dove apre la sua prima pizzeria, ovviamente “targata” AVPN. Quindi si sposta in California e da lì avvia una carriera come “Consulente della Pizza Napoletana”. Apre altri locali, sempre sotto l’egida AVPN, in Indiana, Oregon, Connecticut per poi proseguire con Bahamas, Thailandia, Paesi Arabi, America del Sud e Norvegia. Sembra l’inizio di un’ascesa inarrestabile ma arriva la pandemia e per Alessio, come per molti altri, è un colpo durissimo.
“Nel marzo del 2020 mi sono trovato improvvisamente senza lavoro – racconta Lacco – ma non ho perso le speranze e mi sono rimboccato le maniche. Un paio di anni prima avevo comprato un ApeCar 1982 modello mp601. L’ho fatta tutta restaurare, ci ho fatto mettere sopra un forno a legna, un lavandino e frigorifero, l’ho portata ad Atlanta, dove nel frattempo mi ero trasferito, e con il prezioso aiuto di mia moglie abbiamo deciso di aspettare che la bufera passasse per provare a realizzare il nostro nuovo progetto”.
L’idea è semplice: diventare degli “ambulanti” della pizza napoletana. Vendere il prodotto nei parchi, nelle strade, nelle piazze. Il successo, terminato il periodo più difficile determinato dal Covid, è immediato. La pizza on the road di Alessio Lacco diventa un must: feste aziendali, party privati, una clientela sempre più upper class. L’Apecar di Lacco entra nelle ville dei miliardari, degli sportivi, delle celebrities di Atlanta ma anche di altri Stati. E i media non tardano ad accorgersi di lui e del suo team: Netflix gli dedica uno spazio importante, per gli inizi di dicembre è previsto un servizio sulla CNN, partecipa a feste glamour dove è lui la vera star.
“Il successo di Alessio ci inorgoglisce – conclude il Presidente Pace – ed è la dimostrazione dell’appeal che la nostra pizza ha nel mondo. Siamo certi che molti altri seguiranno il suo esempio e che la pizza partita da Napoli continuerà il suo giro per il mondo grazie agli allievi formati nella nostra scuola e, da oggi, anche alle pizzerie Veraci “on the road”.