Brasserie 28: piccola oasi di pace a Ponte Milvio

“Tutti noi”, diceva Homer Simpson, “abbiamo bisogno di credere in qualcosa: io credo che tra poco mi farò una birra…”. Mai citazione fu più azzeccata per portarvi con me – e la mia educazione dai solidi riferimenti culturali – davanti all’ingresso di Brasserie 28, una birreria gastronomica che ben accoglierebbe il Credo di Homer, con 25 diverse vie di birra alla spina, una vasta gamma di birre artigianali e un’offerta gastronomica molto interessante.

BIRRE

Brasserie 28 è un locale suddiviso su due piani: al primo c’è un grande bancone in legno, tavoli in stile industriale e un lungo divano; il piano superiore comprende un’ampia sala, con cella frigorifera e impianto della birra a vista, che ben si presta anche per eventi, corsi e degustazioni – molti in collaborazione con Udb. Io però mi siedo nel dehor industrial e allo stesso tempo conviviale – vera chicca del locale – situato all’interno, lontano quindi dalla più caotica movida di Ponte Milvio: una piccola oasi di pace.  E lì – grazie alla disponibile ma non invasiva coppia che guida il locale, lo chef Roberto Fiumi e il signor Amato, gestore della sala – comincio a praticare il Credo.

ROBERTO FIUMI E MASSIMILIANO AMATO

Prima preghiera: una birra saison del birrificio Caulier, fruttata, beverina e di poca gradazione. Ad accompagnare la preghiera ci sono focaccia, burrata e mortadella. Poi tocca ai tentacoli di polpo al panco con una maionese agli agrumi, resi ancora più morbidi dal gusto delicato di una White IPA, sempre del birrificio Caulier, che con le sue note citriche regala gusto ed equilibrio.

POLPO BURGER

Terza invocazione: una Imperial stout, con ben 12 gradi, che sprigiona aromi di caffè e cioccolato, perfetti con la consistenza e il sapore deciso delle crocchette di coda alla vaccinara. L’abbinamento audace, funziona: impossibile dunque fermarsi.

Una “stray dog” di Toccalmalto (partner di Caulier per questo progetto) accompagna una nuova creazione dello Chef Fiumi, “Il Carbonaro”, un pane al carbone nero con hamburger di chianina dell’azienda “Le pile” di Vetralla.

Il forno, perno centrale del progetto gastronomico di Brasserie28, è stato ideato da Paolo Parisi, il “re della griglia ” e l’inventore del “Lo Furnu” per intenderci, e permette la cottura usando le braci di legno di mangrovia che rilasciano aromi inconfondibili. Aggiungete pecorino, uovo e guanciale, avvolgendo il tutto con il colore ambrato, la giusta acidità e gli aromi inconfondibili della luppolatura britannica che esaltano la morbidezza e la leggerezza della carne di chianina.

Ben due dolci per accompagnare, o viceversa, una Doppel Berline Weisse, la Dr Caligari (ancora di Toccalmalto): corposa e strutturata, con una nota acida dovuta alla rifermentazione lattica e alla massiccia presenza di lampone e al luppolo Celaia. Una birra fresca, dissetante e beverina – il cui nome perfetto rimanda a “Il gabinetto del Dr. Caligari”, film muto del 1920 che gioca sul tema del doppio, proprio come la Doppel Berline Weisse.  Associazione che ben si sposa con la cheescake con composta di ananas, menta e zenzero (la presenza dello zenzero è poco invadente), che equilibra con la giusta acidità il sapore della birra e la presenza del lampone.

Meno riuscito, tocca invece dire, l’abbinamento con la mousse di cacao e lamponi dove stavolta il lampone eccede.  Ma è una sbavatura – poco male.

Dalla mia attenta conoscenza alla filosofia di vita di Homer, direi che tornerebbe volentieri nel dehor industrial della Brassiere 28, e noi insieme a lui.

BEER GARDEN 2

Brasserie 28 Caulier – Via Flaminia, 525 (Ponte Milvio)