Domenica 19 aprile si sarebbe dovuto aprire il Vinitaly, ma essendo persone informate sui fatti sappiamo che così non è stato e ne conosciamo fin troppo bene le cause. Un appuntamento, e con esso altri di settore, a cui aziende, buyers e winelovers hanno rinunciato a malincuore, rimanendo in attesa di tempi migliori e nuove date. In questa stessa giornata, adottata a simbolo di questo periodo, è stata organizzata la fiera del vino calabrese online, Calabriavinus. Il nome gioca in modo esplicitamente allusivo al Coronavirus, quasi a esorcizzare la negatività e la paralisi provocata dal Covid 19 sul settore horeca, commerciale e di promozione. Il progetto, firmato dalla Fondazione Italiana Sommelier con il Comitato Organizzativo della Calabria, ha messo insieme i produttori di vino della regione, che hanno realizzato dei video di presentazione, in cui raccontare l’azienda e le loro etichette, quasi come fossero degli stand da allestire in cui incontrare i visitatori in degustazione. “Il progetto Calabriavinus nasce con l’intento di non interrompere la continuità di una presenza calabrese alla grande fiera del vino di Verona – ci spiega Gennaro Convertini presidente della FIS Calabria – In questi ultimi anni, infatti, la Calabria ha visto crescere la partecipazione dei propri produttori al Vinitaly, testimoniando così una presenza importante per l’enologia italiana, una realtà spesso poco considerata non tanto per mancanza di qualità produttiva, ma quanto di conoscenza e informazione adeguata. È importante continuare a dare valore all’impegno dei nostri produttori, anche in un momento così difficile”.
La risposta delle cantine è stata immediata, le più entusiaste hanno aderito subito e nel giro di una settimana anche quelle più titubanti hanno preso parte all’iniziativa. “Sono quasi 50 le cantine che hanno risposto positivamente al nostro invito e si sono raccontate in modo spontaneo, con passione e orgoglio direttamente dalle vigne, in cantina o anche da casa, considerata la situazione di lockdown. Abbiamo raccolto e messo insieme le loro testimonianze su un canale youtube dedicato e una promozione social per consentire agli appassionati di conoscere e capire cosa è accaduto anche quest’anno nelle vigne calabresi”. Un progetto che parte in origine come temporaneo, ma che viste le adesioni e la voglia di esserci, sta già studiando il modo di diventare un canale permanente, un portale di promozione del territorio enologico calabrese. Una forma di promozione e comunicazione a lungo termine che il presidente Convertini ipotizza con forza e soprattutto con piacere: “La promozione e la comunicazione sono l’anello debole, spesso assente, della filiera produttiva in Calabria. Sul territorio c’è fermento, siamo figli di una storia vitivinicola millenaria, ma se la Calabria non sa e non riesce a raccontarsi sia qui che altrove non avrà mai l’attenzione che si merita”.
Facendo leva su questo concetto si prospettano già degustazioni virtuali, interviste, schede di approfondimento, talk show su temi storici e scientifici. Gennaro Convertini ha le idee chiare e il gruppo dei sommelier della Federazione non è da meno, sono tutti dell’avviso che un progetto come Calabriavinus parli di Calabria e di vino calabrese, parli di un territorio variegato dove ogni cantina ne diventa ambasciatrice. “Se vogliamo crescere e farci conoscere, bisogna cambiare approccio, non lavorare in modo individualista ma lavorare in modo coeso e sinergico per fare marketing del territorio, per fare turismo enogastronomico, per diffondere la cultura e di conseguenza il consumo del nostro vino”. Le parole del presidente prendono forza dalle nuove (o quasi nuove) tendenze e attività della regione, dal primo movimento di Terre di Cosenza Doc, alla Cirò Revolution che ha saputo scardinare e ridiscutere un disciplinare in nome di un territorio e della sua “naturale” espressione, fino ad arrivare al gruppo dei Vignaioli Artigiani di Cosenza che si muove in squadra per la promozione del territorio. Tutti gruppi di vignaioli che hanno saputo raccontare l’innovazione e l’esigenza stessa di innovarsi. “Il lavoro da fare è tanto, ma altrettante sono le materie prime su cui e con cui lavorare. Penso non solo ai vini, ma all’intera filiera agroalimentare tipica della nostra regione, che attraverso il circuito enologico può essere promossa e viceversa. Negli ultimi anni inoltre è aumentata sempre di più l’attenzione per la tipicità, per la produzione di eccellenza che viene segnalata spesso dallo stesso consumatore, che si muove come un vero ambasciatore e alimenta il passaparola”. L’esposizione virtuale di Calabriavinus è visitabile sul canale Youtube, sulla pagina Facebook di Fondazione Italiana Sommelier Calabria e sul sito internet della Fondazione Sommelier Calabria. A questo punto auguriamo un buon tour virtuale, in attesa di poter ritrovare ai banchi d’assaggio o direttamente in cantina queste aziende che hanno tanto da raccontare e far conoscere.