Camilla Moccia e la foto che ha fatto il giro del web: “Mostrarsi deboli è un segnale di forza”

È passato poco più di un anno dall’inizio della pandemia che ha così profondamente sconvolto le nostre vite. Era marzo 2020 quando il web rese virale la foto di Alessia Bonari, giovane infermiera di Grosseto che, pubblicando un primo piano del suo volto tumefatto dopo lunghe ore ininterrottamente trascorse in corsia senza mai togliere la mascherina chirurgica, fece capire a tutti noi quello che realmente stava accadendo, la gravità della situazione ed il monito a seguire scrupolosamente le indicazioni per proteggerci dal contagio. Oggi Alessia è ben consapevole di essere identificata con l’inizio di un incubo che ha ben pochi precedenti nella nostra storia e, nonostante la sfilata in abito Armani sul palco di Sanremo, continua scrupolosamente la sua attività di infermiera con una dose di responsabilità ancora maggiore.

A un anno di distanza, tocca ad un’altra giovanissima guadagnarsi una ribalta di cui probabilmente farebbe a meno, perché conquistata grazie ad una foto che riassume, senza bisogno di commenti, la situazione attuale del comparto della ristorazione. Lei è Camilla Moccia, 22 anni, titolare di un piccolo ristorante ad Ostia, “Il bistrot della pasticciona” e la foto stavolta non è un selfie, ma uno scatto “rubato” dalla mamma che la ritrae in divisa da chef nella cucina del locale seduta a terra, le braccia intorno alle gambe piegate ed il volto nascosto tra le ginocchia. “Avevo appena saputo che il Lazio sarebbe entrato in zona rossa – rivela – e per un momento mi sono scoraggiata. Pensavo a tutta la spesa già fatta, a quelle 180 uova che avrei dovuto buttare per non parlare delle altre materie prime. Nell’ultimo anno ho incassato 4000 euro, la notizia del lockdown mi ha veramente demoralizzata”.

È molto determinata, Camilla, ma anche fortunata, perché a soli 20 anni è riuscita a realizzare il sogno di avere una attività tutta sua. “Dopo l’Istituto Alberghiero, ho deciso che ero pronta per questa esperienza, ma devo anche ringraziare mamma e papà che hanno abbandonato le loro attività per lavorare insieme a me. Il che, vista la situazione, da un lato è positivo perché non ho dipendenti. Dall’altro lo è molto meno, perché una famiglia intera è stata penalizzata da questa situazione”. Una situazione che è comune a gran parte dei colleghi di Camilla, a prescindere dal tipo di locale e dall’età anagrafica, e che rischia di diventare ogni giorno più critica esattamente come ogni giorno diventa più virale la sua foto. Che, per la precisione, non è stata postata nel suo profilo social, ma in quello della mamma. “Non mi volevo mettere in mostra – aggiunge Camilla -. Non avrei mai pensato che quella foto avrebbe fatto tutto questo scalpore, ma soprattutto ci tengo a sottolineare una cosa importante, a scanso di equivoci: mostrare la propria vulnerabilità è un segno di forza, non di debolezza”.