Una cotoletta molto particolare // Storie di Roma

Un cuoco, il primo ed indimenticabile: Costantino. Mi preparava il pranzo ed io mi fidavo di lui, ero un bambino ed ero ingenuo.
Un giorno una splendida cotoletta con patatine fritte, mi viene servita da Antonio il cameriere.

Te la manda Costantino ” mi dice

Una vera specialità!

Mi viene l’acquolina in bocca.

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Saluto Costantino che dalla cucina mi sorride. Affondo il coltello nella carne e, accidenti a lei, non si taglia. 
Riprovo, intanto che addento una patatina fritta. Niente, non si taglia, la panatura è perfetta, dorata al punto giusto, l’odore è ruffiano eppure…

Antonio si avvicina e mi chiede perchè non mangio. “Non hai fame? ” mi sussurra con aria furbetta
Divento rosso, ma non gli voglio dare soddisfazione. Costantino dalla cucina se la ride.
Antonio si allontana ed io insisto di coltello.

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Niente, è durissima, Antonio se la ride, Costantino ride, perfino mio padre ride
Mi vengono le lacrime agli occhi dalla rabbia.
Guardo disperato la cotoletta e sto per piangere.
Papà mi salva. Prende la carne dal piatto e mi fa vedere una cosa…

La carne, non è carne, la carne è un pezzo di cartone. 
Tutto era uno scherzo.
Tutti erano d’accordo. 

Mi ricordo che li guardai prima con odio e poi, feroce, sibilai:

” Voglio la carne vera!!! Voglio la mia cotoletta. Adesso! Subitooo “

Risero ancora più forte.

Nonostante lo scherzo la cotoletta di vitello panata mi è rimasta nel cuore.

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Piatto meraviglioso da asporto, nel mezzo di una ciriola o rosetta, quando si va in gita e si mangia al sacco, è la cosa più buona che si possa desiderare!

Parola di chef! 

Parola di “Armando al Pantheon”!