Dall’alta Val di Cembra, l’eleganza e lo stile degli spumanti Cesarini Sforza

Tra le degustazioni via Zoom divenute sempre più popolari durante il lockdown, particolarmente interessante è stata la sessione di Cesarini Sforza, casa spumantistica fondata nel 1974 da Lamberto Cesarini Sforza che ha scelto per i suoi vigneti l’alta Valle di Cembra, una delle zone più vocate del Trentino. Recentemente l’azienda ha modificato il modo di vinificare, utilizzando meno legno rispetto al passato e riuscendo così a realizzare vini più tesi e puliti. La Valle di Cembra ha un terroir unico all’interno della Doc Trento, i vigneti Cesarini Sforza sono situati tra 400 e 800 metri di altitudine, delineando una viticultura di montagna. La Trento Doc è una zona in cui la base ampelografica è composta in prevalenza da Chardonnay, vitigno con cui i contadini del territorio hanno acquisito particolare dimestichezza. Da disciplinare, la Doc stabilisce un minimo di 15 mesi di sosta sui lieviti, 24 per i millesimati e 36 per le riserve; Cesarini Sforza, anche per i vini detti d’entrata, utilizza l’affinamento tipico delle riserve. Non si va alla ricerca dell’acidità anticipando la vendemmia, perché i vini mostrano generosità e maturità di frutto, caratterizzati come sono da grande freschezza e sapidità regalata dai terreni a matrice calcarea. Luciano, brand Ambassador dal 2011, tiene a sottolineare l’importanza di un terroir unico come quello della Valle di Cembra dove scorre il fiume Avisio, impreziosito dal porfido, roccia magmatica che dona ai vini quella sapidità unita ad una nota iodata, peculiarità dei vini Cesarini Sforza. E specifica che l’Istituto di San Michele all’Adige ha creato la carta d’identità certificata dei composti volatili, stabilendo che le componenti del vino sono note riferite alle escursioni termiche degli ambienti montani, e non alla rifermentazione.

La Degustazione

Brut, chardonnay 100%, è una cuvée di appezzamenti diversi, compie 8 mesi a contatto con le fecce fini prima del tiraggio, più 30 mesi successivamente. È il vino più immediato, fin da subito rivela al naso i classici sentori di crosta di pane, mela matura e agrumi, mentre in bocca è molto fresco con una bella pulizia sul finale. Ideale come aperitivo.

1673 Riserva Extra Brut è uno Chardonnay 100%, le uve provengono da vigneti posti a 600 metri d’altezza. 70 mesi di affinamento dopo il tiraggio e altri 3-4 mesi di riposo in bottiglia. In questo caso i sentori sono più complessi e maturi, di caramella d’orzo, polvere da sparo, pietra focaia. È un vino molto persistente che si abbina perfettamente a piatti complessi con una certa grassezza e struttura. Mantiene una buona integrità nei profumi anche dopo molte ore dall’apertura e sfoggia al meglio la sapidità regalata dal porfido.

1673 Rosé Pinot Nero in purezza, affina 7 mesi in acciaio prima del tiraggio e 70 dopo. Stupisce la sensazione di cremosità senza residuo zuccherino. I classici profumi di crosta di pane lasciano il posto all’amarena, alla fragola e al lampone. Un vino di estrema eleganza e piacevolezza, ottimo come aperitivo, ma anche con un classico trancio di salmone.

Aquila Reale Riserva Chardonnay 100%, nove anni di affinamento sui lieviti. Un brut importante, che dopo tutto questo tempo non perde la sua freschezza. Le uve provengono dal vigneto denominato “Sette Fontane” di soli 2 ettari e mezzo posti oltre i 700 metri d’altitudine. Al naso è complesso, sprigiona note iodate, di pesca e di mirto e in bocca è fresco e cremoso, un grande vino prodotto in circa 6 mila bottiglie che rispecchiano in pieno il territorio della Valle di Cembra.