Un tris di assi della ristorazione capitolina ha animato le tavole della giornata dedicata da Taste of Excellence alla cucina d’autore. Scoccata l’ora del gusto, alle 13.30 in punto, è partito il primo showcooking in programma, protagonista assoluto Fabio Pecelli, del Pastificio San Lorenzo, che si è esibito con un antipasto sui generis, il “Cono gelato con emulsione di baccalà e gelato ai Peperoni”. Allievo di Enrico Camelio, docente dell’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Roma e suo mentore, a quindici anni aveva già al suo attivo uno stage da Niko Romito. Poco dopo sarebbe approdato all’Hotel de Russie e al Giuda Ballerino, negli anni in cui il locale romano ottenne la stella Michelin. “Nel nostro mestiere è importante avere ben chiara la meta da raggiungere ed è bene farlo nel più breve tempo possibile”, ha affermato con convinzione. Per lui le doti fondamentali di uno chef sono la tenacia, lo spirito di sacrificio e la dedizione totale, naturalmente unite al talento e alla passione, che sono indispensabili. A dimostrarlo, la sua squisita entrée dalsapore sorprendentemente delicato. “Dietro un bravo cuoco c’è sempre la famiglia, il ricordo dei piatti di casa, nella fattispecie quelli di mia nonna e di mia madre, le mie muse ispiratrici”, ha spiegato.
Tradizione romana tutta al femminile e umbra da parte del padre: un binomio che ha portato il talentuoso chef ai massimi vertici della ristorazione. Tante le altre performance del gusto che hanno animato la kermesse: dallo showcooking curato dalla Boscolo Etoile Academy, che ha intrattenuto i palati gourmet per oltre due ore, all’esibizione golosa di chef Hiro Shoda, il celebre giapponese innamorato della cucina italiana. Protagonista di un programma di successo del Gambero Rosso Channel, ha preparato in diretta un “Carpaccio con crem a di fesone, fichi, insalata, rucola e parmigiano”, piatto impreziosito da una maestrìa fuori del comune.In ultimo, ma non da ultimo, in chiusura di giornata, è arrivato il 3° showcooking, quello dello chef AndreaDolciotti, patron del ristorante capitolino Inopia. Classe 1977, cagliaritano Doc, ha messo in scena tutto il calore e la passione di una delle isole più belle al mondo, espresse nella sua “Lingua di vitella tostata con crema d’aglio di Sulmona, gelato di acciughe e prezzemolo fritto”. Un piatto che ha fatto faville, stupendo con effetti gastronomici speciali i tanti appassionati gourmet presenti. Degno corredo di ciascuna di queste straordinarie pietanze è sempre stato un cocktail eseguito da Emanuele Broccatelli, bar manager dell’Hotel Majestic di Roma.
di Clara Ippolito