Piatti e cocktail d’autore, questo è stato il binomio perfetto di tutti gli showcooking dell’esclusivo evento Taste of Excellence. Drink fuori del comune, frutto della fantasia di Emanuele Broccatelli, noto bar manager dell’Hotel Majestic, che ha degnamente accompagnato con le sue creazioni ricette gustose e originali. Pensati e creati per l’occasione, i suoi cocktail hanno esaltato il gusto di prelibate pietanze, contribuendo non poco alla loro degustazione deliziando un pubblico di esigenti gourmet. Dall’alto della sua impeccabile professionalità (ha maturato una solida esperienza in patria e all’estero, ultima tappa il Corinthia Hotel di Londra), Emanuele ha tenuto a evidenziare come a tutt’oggi la cultura del bar in Italia sia profondamente cambiata.“Da quando sono tornato dall’Inghilterra, ho notato un grosso e importante cambiamento nel nostro mondo”, ha detto con convinzione. “Una trasformazione che trova la sua ragion d’essere nella simbiosi sempre più frequente tra ristorante e bar, un connubio adottato ormai da molti locali stellati e non, che li hanno accostati per dar modo al cliente di avere a disposizione un punto di incontro, prima di un pranzo o una cena, dove fare business o anche soltanto socializzare”. Ciò, naturalmente, significa anche che il profilo professionale del bartender è assai diverso rispetto al passato. “La formazione è molto importante”, ha specificato Emanuele. “Quella dell’alberghiero in primis, ovviamente supportata da una buona gavetta; fondamentale è, però, non pensare mai di essere arrivato e di non aver più niente da imparare”.
Il bar-pensiero di un esperto
Sulla stessa onda anche Massimo D’Addezio, altro ospite illustre dell’evento, patron di Co.So., un piccolo cocktail & social bar nel cuore del Pigneto, storico quartiere capitolino. Approccio informale, esperienza e tanta psicologia, queste per lui le virtù fondamentali di un barman, “il cui compito è di far star bene le persone”, come ha chiarito durante un incontro con il pubblico. “Lo scopo di un drink o di un cocktail è proprio questo, specie nell’era in cui il bar non è più un luogo solo diurno, ma un porto sicuro dove approdare durate tutta la giornata”. Autorevole parere di un esperto di mixology, che considera “il bartender una presenza multitasting, con la mission di andare incontro ai gusti e alle esigenze delle persone”. Perle di saggezza professionale maturata negli anni passati all’Hotel de Russie, che lo hanno portato a una concezione cliente-centrica della propria arte. “Il nostro mestiere è artigianato puro, perché con le mani creiamo delle bevande particolari”, ha affermato. Quel che gli preme, peraltro, è dar vita a un nuovo concetto di Italianbar, diverso dall’idea di Americanbar, una filosofia fatta su misura per un pubblico che ama bere bene, ma senza eccedere. Ai giovani che vogliono intraprendere questa strada ha raccomandato “di avere umiltà, regole ferree, selfcontrol, tenacia e dedizione totale”. Insieme a Patrick Pistolesi, uno dei top world bartender, ex proprietario del rinomato bar Morrison’s di Roma, passato anche dai banconi dell’Hotel Adriano e del Barnum Cafè, ha intrattenuto con un battute ad alto tasso di simpatica arguzia una folta platea, contribuendo notevolmente a rendere ancor più speciale la giornata di Taste of Excellence.
di Clara Ippolito