In giro per Tropea, Borgo dei Borghi 2021

La chiamano la Perla del Mediterraneo ed è meta di turisti da tutto il mondo. Posta al centro di quel tratto definito come Costa degli Dei”, che secondo la leggenda fu Ercole a edificare di ritorno dalle Colonne d’Ercole quando si fermò sulle coste del Sud Italia. Stiamo parlando di Tropea, da qualche settimana sotto i riflettori dopo la vittoria del premio Borgo dei borghi 2021, sbaragliando gli altri 19 borghi italiani in gara.

Famoso per il suo mare turchese e cristallino, le sue spiagge bianche e soffici e i vicoli caratteristici, Tropea è un vero gioiello che lascia senza fiato. Un borgo interamente circondato dal mare, qualsiasi strada prendiate troverete un pezzo di azzurro che vi aspetta. Con i suoi vicoli, angoli e scorci che regalano un’istantanea sempre nuova di questo paese, anche se ci sei già stato, complice la luce dall’alba al tramonto che rende tutto più suggestivo. Questa cittadina calabrese si divide in due parti, la parte inferiore, la cosiddetta Marina, a ridosso del mare e del porto e il centro storico, nella parte alta praticamente a strapiombo sul mare e dove si svolge la vita quotidiana del paese.

La storia di Tropea affonda le sue radici in epoca romana e già allora ebbe un ruolo di primaria importanza commerciale grazie alla sua posizione sul mare e al suo porto. A seguire fu terra, sempre prospera, di dominazioni bizantine, arabe, normanne e aragonesi, ognuna delle quali hanno lasciato testimonianze artistiche e architettoniche.

Ricca di palazzi storici e nobiliari (XVIII e XIX sec), molti dei quali oggi diventati sede di bed & breakfast e relais di lusso, Tropea alterna tra le sue vie, abitazioni a ristorantini tipici, negozi di souvenir e di prodotti enogastronomici locali. Il suo simbolo è il Santuario di Santa Maria dell’Isola, che sorge sul promontorio dell’isoletta davanti Tropea. Suggestiva con la sua imponenza e bellezza mistica, distaccata dal resto e che sembra quasi osservare e proteggere da lontano la cittadina, da qui l’occhio abbraccia l’orizzonte da Punta Riace a Punta Zambrone e si scorgono a sud le isole di Vulcano e Stromboli. All’interno della chiesa si trova la Sacra Famiglia: queste statue, realizzate nel ‘700,  vengono calate a spalla su di un peschereccio ogni anno per la processione della Madonna Assunta del 15 agosto. Il corteo di barche parte dal Mare Picciulu davanti al santuario, e percorre fino al tramonto tutto il tratto antistante.

Altro luogo sacro da visitare è la Cattedrale di Maria Santissima di Romania risalente al 1100 e in stile romanico, che conserva l’effigie della Madonna di Romania, protettrice della città. Di grande pregio artistico anche Chiesa del Gesù che si trova nel centro storico e la chiesa dell’Annunziata del XVI secolo.  E per chi è amante di bellezze storiche e artistiche il museo diocesano, conserva ori e argenti della cattedrale, dipinti, sculture e affreschi, manufatti e arredi, oltre ad una sezione archeologica, da poco adibita. Da non dimenticare poi il complesso di Santa Chiara, che ospita una sala congressi nell’antica chiesa medievale, e il Museo civico del mare, che trova sede in quello che fu il convento delle clarisse.

Camminando per Tropea si rimane rapiti dai panorami mozzafiato di cui si può godere dai numerosi affacci e dalle terrazze sul mare, come l’affaccio Raf Vallone o dei Sospiri, considerato uno degli affacci più belli del Sud Italia. A proposito di mare, qui lungo il Tirreno scorrono ben 55 km di costa. Partendo dal centro, si trova la spiaggia della Rotonda, protetta da scogli da entrambi i lati, e poco più avanti c’è la spiaggia di Marina dell’Isola, con sabbia bianca, affacciata sul mare azzurro e con la suggestiva vista della chiesa in alto. Da qui si può raggiungere la Grotta del Palombaro, che racchiude ai suoi piedi una lingua di sabbia lambita da acque turchesi. La spiaggia più grande di Tropea è la spiaggia della Linguata, raggiungibile tramite una scalinata, ma la fatica per arrivarci è ricompensata da uno dei fondali più belli della zona e poi c’è la spiaggia del Cannone, meno affollata.

E se invece si vuole cambiare prospettiva, basta fare un’escursione in barca per poter ammirare le case che si affacciano sulla spiaggia e l’intera costa nel suo insieme che sembra abbracciarle. Come non innamorarsene?

Tropea, però, non è solo mare, il suo territorio si estende, infatti, verso le campagne dell’interno, dedicate alla coltivazione di vigneti, uliveti e ovviamente alla famosa cipolla rossa a marchio IGP, conosciuta nel mondo e oggi protagonista della cucina di molti chef, per il suo sapore unico e dolce. Tropea e il suo circondario è terra di peperoncino, di cinghiale e maiale, non dimenticate infatti la ‘nduja che si produce un po’ da per tutto e in particolare nella vicina Spilinga (Vv) che è stata riconosciuta come PAT. E poi Tropea si trova a poca distanza dal Monte Poro, dove si produce il buonissimo Pecorino di Monte Poro Dop, nonché presidio Slow Food.

Se vi state chiedendo cosa mangiare a Tropea, vi accontentiamo subito.

La cipolla è la grande protagonista. Fresca con peperoncino nell’insalata di pomodori fino alla sua versione dolce o caramellata, la trovate come condimento di paste e risotti, nei piatti più tradizionali o gourmet, o come ripieno della tipica frittata, mentre con il tonno, prodotto nelle tonnare di zona, diventa un must sulla pizza. E poi non dimentichiamo la tipica crostata di cipolle, in cui le cipolle vengono insaporite con pecorino locale, pepe, uova per diventare il ripieno di una pasta frolla fatta in casa.

La pasta tipica è la fileja, pasta acqua e farina, lavorata al ferretto, e di solito condita con il sugo di maiale o con la ‘nduja. A Tropea ovviamente si gusta il pesce fresco, in particolare pesce spada e tonno, per lo più cotto alla griglia, e piatto della tradizione sono i surici fritti, pesci molto piccoli, impanati e fritti e le sarde. Arrivati al dessert ovviamente il celebre tartufo di Pizzo Calabro.

Per concludere poi con caffè e ammazza caffè, tra cui il Liquore al Bergamotto e il celebre Amaro del Capo, prodotto nella vicina Limbadi (Vv). Non mancano i vini, Tropea e l’intera zona della Costa degli Dei è terra di vitigni autoctoni come la Malvasia, lo Zibibbo, il Greco e il Magliocco Canino, che si stanno facendo conoscere sempre di più grazie al lavoro della nuova generazione di vignaioli, sempre più impegnati alla valorizzazione del territorio e dei vitigni tipici di zona.