Svoltosi a Rimini l’annuale congresso nazionale dei JRE italiani, la XXVI edizione, nella buona cornice della comunità di San Patrignano. Arrivati tutti insieme come una famiglia, non è la prima volta che entriamo in questo luogo dove compostezza, bellezza, pulizia e tranquillità fanno dimenticare quante storie difficili abbiano portato lì migliaia di ragazzi nel corso degli anni. Si capisce subito che l’accento cade su ciò che ogni essere umano è in grado di poter realizzare e non sulle cadute del passato. Veniamo accolti e fatti accomodare. Iniziato il congresso si respira un’aria come sempre festosa e collaborativa. Questa associazione (di cui faccio parte da parecchi anni n.d.r.) ha proprio come proposito quello di “fare insieme” guardando sempre al mondo dei giovani chef proprietari di ristoranti, lavorando e divertendosi.
A raccontare ciò che i JRE italiani hanno portato a termine durante lo scorso anno sono stati il presidente Luca Marchini e Martino Crespi, event manager. “La famiglia JRE sta crescendo, lo sta facendo con le persone, con la volontà e con i progetti che portano avanti. Parlo di valori, di visioni e intenti comuni che anno dopo anno si riconfermano come nostro impegno. Siamo arrivati al 26esimo congresso, lo specchio di un tempo che ci ha portato a essere ciò che rappresentiamo oggi e in cui crediamo: la passione per il mondo della cucina, dell’accoglienza, della sensibilizzazione, dell’esperienza gastronomica e culturale.” Marchini ha più volte sottolineato l’importanza dell’impegno con la quale il suo board, composto dal vice presidente Marcello Trentini e a seguire Aurora Mazzucchelli, Tommaso Arrigoni, Alberto Faccani e Filippo Saporito, portano avanti con determinazione il lavoro su queste linee guide.Uno degli aspetti sottolineati durante il congresso è stato la collaborazione sempre crescente con i JRE del resto di Europa.
È stato anche raccontato il legame instaurato con strutture di formazione: da alcuni anni la scuola alberghiera di Stresa si fregia della targa JRE e ospita a turno alcuni chef dell’associazione che portano la loro esperienza all’interno delle aule dell’alberghiero; inoltre i ragazzi possono godere dell’alternanza scuola/lavoro e partecipare a “Discover Talent” che premia due vincitori con sei mesi di stage presso un ristorante JRE o un anno di studio presso la scuola professionale di Intrecci, in base alle scelte didattiche intraprese.
Nel corso del Congresso sono stati presentati i nuovi ingressi nell’associazione, quattro per il 2019: Giorgio Bartolucci del ristorante Eurossola di Domodossola, Federico Beretta del ristorante Feel a Como, Cesare Grandi del ristorante la Limonaia a Torino e Simone Nardoni di Essenza di Terracina. La consegna delle targhe è sempre motivo di grande emozione, non c’è anno in cui sul volto dei ragazzi dei nuovi ingressi non trapeli l’emozione nell’entrare in questa bella famiglia.
Aver scelto San Patrignano per ospitare il congresso non è casuale infatti nei ristoranti degli associati verranno accolti i ragazzi della comunità, che finito il loro percorso di rinascita, faranno richiesta, tramite la direzione di San Patrignano. “Per noi JRE questa collaborazione con la Comunità di San Patrignano va oltre il concetto di progetto in senso stretto – sottolinea il presidente Marchini – rappresenta l’ulteriore concretizzazione di quella spinta verso visioni comune fondate sulla costruzione, sulla sensibilizzazione e sulla forza della cucina quale collante tra persone e situazione.”
Il congresso si è concluso con la cena insieme a tutti i ragazzi della Comunità, durante la quale Beppe Fiorello è intervenuto animando e regalando emozioni, rendendo così la serata indimenticabile.