Sono 83, dislocati lungo tutta la Penisola italiana, e sono parte di un totale che annovera di 350 indirizzi di ristoranti e 160 hotel distribuiti in 16 paesi: Austria, Australia, Belgio, Croazia, Danimarca, Germania, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
Sono i JUNES RESTAURATEURS, anche detti JRE. Sono volti, mani, pensieri e cucine che compongono un’associazione senza confini nata in Francia nella metà degli anni Settanta. Sono ristoratori animati dal culto dell’eccellenza, della qualità degli ingredienti e dallo scambio continuo quale fonte di crescita: valori che si fanno concreti e che garantiscono ad ogni ospite, in ciascun luogo che riporti questa sigla, un’esperienza unica ed irripetibile.
Sono tre i valori cardine che animano il lavoro dei JRE,
in particolare di quelli del nostro Paese:
– difendere e promuovere la gastronomia italiana di alto livello, mettendo a punto creazioni eccellenti che valorizzino il territorio e i suoi prodotti tipici. Una pluralità di voci che dimostrano l’eccellenza della tradizione, la capacità d’innovazione e il culto del savoir-vivre della penisola;
– scambiare idee ed esperienze, sia all’interno che all’esterno del mondo JRE; un processo virtuoso che stimola la crescita di una cultura gastronomica fra professionisti e consumatori e contribuisce ad innalzarne il valore;
– favorire lo sviluppo dei giovani talenti italiani, anche con stage e con borse di studio.
E come tutti i matrimoni che funzionano, il JRE ITALIA compie 25 Anni e ci arriva in grande stile. Per festeggiare il raggiungimento di un traguardo che è solo una tappa per conoscere la storia e costruire il futuro, lo scorso 22 e 23 aprile oltre 80 chef italiani si sono dati appuntamento allo Sheraton Parco de’ Medici di Roma.
La compatta compagine italiana, fortemente motivata a conservare e valorizzare l’immenso patrimonio gastronomico ed agrolimentare del nostro paese, è guidata dallo chef Luca Marchini, titolare del Ristorante L’Erba del Re di Modena.
Ricerca del talento, formazione dei giovani e impegno sociale sono stati i temi che hanno guidato la due giorni romana del XXV congresso JRE Italia. “Gli chef JRE– commenta il presidente Luca Marchini – sono un esempio applicato con passione e devozione: la conoscenza delle radici storiche della cucina del nostro paese, lo studio delle tecniche e delle tecnologie e l’invenzione sono gli ingredienti del successo dei nostri ristoranti. In una parola: il talento”
E del talento “coltivato” si è parlato, perché i JRE italiani sono costantemente impegnati a scoprire e mettere in luce le migliori risorse tra i giovani che avvertono la vocazione al lavoro di cucina e di sala, grazie anche all’ importante lavoro svolto con l’Istituto E. Maggia di Stresa, la più antica scuola alberghiera italiana, per il quale oltre all’attività didattica JRE cura il programma Discovery Talent che prevede due borse di studio dedicate ai migliori allievi di sala e cucina.
Ad oggi sono ben 77 gli studenti che grazie all’associazione sono stati collocati in stage nel mondo della ristorazione al termine degli studi.
“La nostra stessa ragione sociale ci porta a credere nei giovanissimi– afferma ancora Marchini – e crediamo che anche il servizio di sala sia un fattore decisivo per il successo di un ristorante”. Per questo nel corso del congresso è stato presentato il programma Intrecci – Alta Formazione di Sala, un prestigioso Master supportato dall’Associazione JRE, che vedrà l’attribuzione di una borsa di studio al più brillante dei 15 selezionatissimi partecipanti, oltre al periodo di stage operativo in un locale JRE Italia.
Non solo alta qualità, passione per la cucina europea, per prodotti e tradizioni locali, per l’eccellenza agroalimentare; a Roma si è parlato anche dell’iniziativa che vede i JRE impegnati a fianco della Associazione Salvatore Calabrese per lo studio della disfagia con la presentazione in anteprima il libro (di prossima uscita) che raccoglie le ricette studiate dai JRE con i medici della Fondazione per supportare coloro che colpiti dalla patologia si sentono marginalizzati a causa delle difficoltà di alimentarsi. “Un impegno sociale – sottolinea Luca Marchini – che valorizza la nostra professionalità al di là della ricerca del gusto”. Lunga vita al JRE.