Nato e sostenuto dalla comunità parrocchiale, il pastificio artigianale “Il Mulino” di Gragnano è un progetto giovane ed eterogeneo, con una storia molto particolare da raccontare.
Questo nasce infatti dalla passione e dal grande spirito imprenditoriale di sei ragazzi, ancora non trentenni, cresciuti all’interno della Parrocchia San Leone II di Gragnano.
Accomunati dallo stesso desiderio di promozione dei prodotti del territorio, nel 2008 decidono, su suggerimento del parroco, di unire le forze e scommettere insieme con passione sulle proprie capacità e sulla principale risorsa della loro città, la pasta. Dall’unione del gruppo alla progettazione ed alla realizzazione del pastificio sono passati però molti anni. Solo nel 2012, spiega Francesca Scarpato, responsabile gestionale del pastificio, si è iniziato a concretizzare il progetto, ma subito si sono riscontrate delle difficoltà concrete. Per mettere su il progetto-pastificio era necessario un sostegno economico. Qui entrarono quindi in azione i genitori e, soprattutto, la Comunità: le 200 famiglie della Parrocchia San Leone II contribuirono per la quota restante dell’investimento (100.000€) attraverso un prestito, da restituire negli anni a venire senza alcun tasso d’interesse.
Grano di qualità proveniente da piccoli mulini pugliesi e calabresi nati dal Progetto Policoro della rete ecclesiastiche che si impegna ad inserire i giovani nel mondo del lavoro; lenta essiccazione svolta a bassa temperatura e ad umidità controllata con tecnologiche celle brevettate; ed apposite trafile in bronzo con disegni personalizzati: questi i tre punti cardini della produzione del pastificio “Il Mulino” di Gragnano.
Tutti i formati rispecchiano e rispettano la tradizione. Sono molto grandi, hanno uno spessore maggiore ed una rugosità consistente, ma il formato di punta dell’azienda è proprio il Pacchero, tipico del Gragnano ma anche simbolo del pastificio stesso “per tutti gli schiaffoni che abbiamo preso nel periodo di creazione d’impresa” perchè, come cita il loro motto “‘e cchiacchiere, s’ ‘e pporta o’ viento, ‘e maccarune regneno a’ panza”, ovvero “ Le chiacchiere se le porta il vento, i maccheroni riempiono la pancia.”
Per ascoltare l’intervista completa a Francesca Scarpato sul Canale YouTube di Excellence.