Nel 2019 le donne consumeranno più vino, mentre gli uomini rimarranno fedeli al rosso

Dopo la difficile annata 2017, rovinata dal maltempo, l’annata 2018 rappresenta per il vino italiano una propizia occasione di ripartenza, un momento di svolta qualitativa e quantitativa che consentirà finalmente alle cantine italiane di dare il meritato spazio alle preziose e numerose bottiglie figlie dell’anno appena concluso. Il 2018, infatti, si attesta su una produzione totale di 49 milioni di ettolitri, che assegna all’Italia il primato produttivo mondiale. Ma ciò che conta davvero è l’elevata qualità che troveremo nei calici per questo 2019.

Diventa così molto interessante provare ad immaginare le scelte enoiche dei “bevitori” italiani dei prossimi mesi.

Le donne assumono un ruolo sempre più predominante nella scelta e nel consumo dei vini, poiché l’indipendenza economica unita alla maggiore consapevolezza nei prodotti le spinge a voler vivere emozioni sensoriali tout court, e non soltanto semplici bevute. Un assaggio rappresenta una conoscenza, un calice è un viaggio da fare senza spostarsi da tavola, per questo le scelte fatte nel 2019 saranno orientate ai vini che permetteranno di vivere esperienze da ricordare anche a calice finito. Il 32% delle donne italiane comprese nella fascia d’età tra i 18 e 34 anni, la cosiddetta generazione dei Millenials (target di mercato tanto rincorso dalle aziende vinicole) consuma il venticinque per cento in più di vino rispetto agli uomini nella medesima fascia d’età. Questi dati emergono dalla ricerca condotta da Pwc.

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Le bollicine saranno per questo 2019 le protagoniste indiscusse all’interno dei calici, con netta preferenza per lo Champagne. L’alta percezione qualitativa spinge il consumatore all’assaggio: basti pensare, infatti, che il metodo Champenoise ha ottenuto per il 2018 un incremento del dieci per cento delle importazioni solo nel nostro Paese. Le bollicine italiane e straniere stanno vivendo il fenomeno della “destagionalizzazione”, il perlage piace tutto l’anno e questo provoca nei produttori la voglia di spumantizzare, a volte con risultati non eccezionali.

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Il vino rosso, nonostante il grande successo delle bollicine, resterà anche per il 2019 il vino maggiormente consumato soprattutto dagli uomini: il sessantacinque per cento di loro punterà proprio al rosso per riempire i propri calici. Le scelte saranno orientate verso il panorama enoico italiano, anche se il consumo di vini francesi (soprattutto i vini della Borgogna, oltre a quelli bordolesi) farà registrare un trend positivo. Le donne, sempre maggiormente predisposte al consumo dei vini bianchi, si spingeranno all’assaggio di vini differenti rispetto ai tradizionali sapori fruttati e floreali degli ottimi vini del Nord Italia. Abruzzo e Sicilia saranno le regioni maggiormente frequentate durante gli assaggi del nuovo anno. Montepulciano d’Abruzzo, passerina, cerasuolo e pecorino per quanto riguarda l’Abruzzo, grillo e nero d’Avola saranno i vitigni siciliani più consumati. Degna di nota è la parte relativa al consumo dei vini rosati, anche se ancora in modo timido, le prime etichette italiane iniziano a comparire nelle carte vini dei ristoranti e le enoteche incominciano a proporre i rosé alla mescita.

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Il consumatore per questo nuovo anno vorrà farsi conquistare dal vino inteso come esperienza da vivere e condividere. Il mondo dei produttori segue la scia, impegnandosi a regalare in ogni bottiglia un viaggio che catturi i sensi a livello totale.